Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

giovedì 28 aprile 2011

Le realizzazioni





























In pieno accordo con Rosanna, abbiamo pensato di pubblicare alcune immagini tra le più significative, tratte dall'album del nostro matrimonio. Le sequenze si riferiscono ai disegni di studio pubblicati nel precedente post e in particolare al disegno finale del vestito da sposa.

lunedì 25 aprile 2011

"Saporito e la Moda 1990-91"


A Firenze, nel ’90, stavamo cercando con la mia ragazza, l’attuale moglie, un atelier capace di creare, attraverso un mio schizzo, un vestito da sposa per le nostre nozze. Il budget a disposizione era molto limitato, si parlava di una somma pari a 2-3 milioni di vecchie lire al max.
Era la prima volta che mi trovavo nei panni di uno stilista di moda, non avevo mai disegnato prima di allora un modello di abito. Naturalmente ciò non mi aveva certo impressionato e mi misi subito a pensarlo, incominciai a lavorarci la sera quando tornavo dai due studi di architettura, uno la mattina e uno la sera, dove incominciai a lavorare come collaboratore. Ero sempre stato affascinato dalla moda, dai disegni, i tagli dei tessuti e da tutte le emozioni che questo settore trasmette dal punto di vista artistico.
Raccolsi gli schizzi più significativi e andammo a sentire per una eventuale realizzazione su un mio disegno, costruito su un’impronta classicheggiante ma al tempo stesso unica e originale per quella nostra unione. Il primo atelier, ci disse che io avevo pensato un abito molto complicato dove avevo probabilmente immaginato troppo. In seguito andammo senza per niente scoraggiarci da un altro atelier di moda, il quale apprezzò moltissimo il progetto che, una volta realizzato lo avrebbero messo nella loro collezione per le sfilate. Ci venne chiesto per la sua realizzazione, 15 milioni di lire, una cifra spropositata per noi che ci stavamo finanziando la spesa. Mi ricordo ancora quella sera, a casa di mio fratello che viveva già da molti anni a Firenze. Completamente in crisi per quanto tutti ci avevano detto, non mi rimaneva che lavorare sulla cifra che avevamo a disposizione per il vestito, che comunque volevo disegnare io, e la sfida diventò ancora più interessante perchè avevamo escluso ogni modello già fatto che ci veniva proposto a quella somma in quanto non unico.
La stessa sera presi un blocco da schizzi e mi misi a pensare come avrei potuto fare un bellissimo e unico lavoro con quei soldi. L’idea è stata quella di pensare allo smoking come ispirazione per il mio vestito, mentre per lei, lo stesso rivisitato, inserendo la dove possibile geometrie tali da personalizzarlo e immaginando tessuti preziosi per le aree più piccole, come lo scialle della giacca in moirè, oppure Crèpe de Chine, seta e altro. Avevamo trovato a Firenze sia le stoffe che i sarti per questo progetto. Mi recavo presso la sartoria puntualmente per le prove del vestito e ricordo ancora oggi le mie richieste di modifiche sul modello utilizzando termini impropri come chiodature per dire le cuciture.
Pensai e seguii proprio tutto, dall’acconciatura a shignon, agli orecchini, il cappello a grande falda, le scarpe Chanel, e fin’anche il trucco realizzato da un’allieva di Gilly Garnier.
I disegni di studio fatti per la creazione di un abito da sposa sono la testimonianza come attraverso il disegno si possono comunicare ogni genere di emozioni, nel mio caso è l’amore.





Disegno finale con giacca e camicia in seta plissettata con gonna sotto ginocchio.










Disegno finale con camicia in seta plissettata e perle con gonna.




Seguono gli schizzi di studio delle varie versioni pensate precedentemente al disegno finale. Sono tutti disegni realizzati a matita prevalentemente ma anche tecniche di sfumato e alcuni episodi di colore per creare i contrasti delle stoffe impiegate. Le dimensioni dei disegni sono per i prini due finali cm.29,7xcm.42, mentre i restanti sono nel formato A4.































sabato 16 aprile 2011

"Scomposizione Architettonica"


L’opera è stata preparata appositamente per partecipare al concorso nazionale di arte pittorica, indetto dalla Manini prefabbricati per la biennale “Libera l’arte” IV edizione 2011 ad Assisi. Le dimensioni della tela sono di cm.60xcm.70, mentre con la cornice in legno laccato nel colore oro, la stessa misura cm.80xcm.90. In questo lavoro ho voluto rappresentare, attraverso l’insieme dei volumi, una scomposizione di elementi architettonici, come un momento di riflessione, partendo, seppur idealmente, dalla composizione architettonica classica da cui derivano gli studi di partenza. L’opera esprime armonia e proporzioni, nella quale si possono identificare volumetrie che possiamo ricondurre a oggetti di design o architetture. Una visione tridimensionale dello spazio architettonico che si dilata e si comprime quasi in modo naturale. La composizione così scomposta, mette in evidenza la capacità di controllo dei volumi, che si plasmano nello spazio in una complessità che riesce a scoprire angoli e spazi prima sconosciuti. Il singolo volume, che prima era elementare, ora si deforma nello spazio tridimensionale attraverso il pensiero in luoghi fantastici ma non lontani da noi. Il colore utilizzato come fondo è l’oro, per mettere in risalto il grande valore dei volumi espressi nell’opera, mentre le tonalità dei grigi, caratterizzano la plasticità della scomposizione, rafforzata dalle tracce di linee realizzate con la china tramite pennino metallico, strumento di cui si parla già in epoca romana. Le linee, oltre che a precisare meglio gli elementi della scomposizione, rappresentano le fughe prospettiche degli stessi elementi affinché, l’osservatore possa continuare a vedere oltre i volumi rappresentati. Il colore verde, rappresenta tutti i colori non rappresentati in questo quadro, una elegante dissonanza. La lettura di questa opera può essere fatta da ogni lato, poiché essa stessa non ha un verso. Infatti, ogni angolo del quadro, riporta la firma nella vista corrispondente, così come nei dispositivi predisposti per l’ancoraggio alla parete, la stessa può ancorarsi al soffitto come una preziosa opera.


L’opera “Scomposizione Architettonica” ha ottenuto la menzione speciale al concorso nazionale della biennale di arte pittorica “Libera l’arte” IV edizione, organizzata dalla Manini prefabbricati Spa. La mostra sarà visitabile fino al 26 Aprile 2011 presso il palazzo Monte Frumentario di Assisi (Pg). La mostra prevede l’esposizione di tutte le 123 opere degli artisti partecipanti.

mercoledì 13 aprile 2011

"Star Tre X" Disegni di studio


“Star Tre X” Son appena rientrato da Milano per la mostra di “Interni Mutant Architecture & Design” dove sono esposti al pubblico una mia recente creazione, relativa a un complemento di arredo realizzato in lastre di plexiglass. Tutte le immagini che io personalmente ho scattato sono all’interno del mio sito internet www.antoniosaporito.com . Gli schizzi di ideazione che pubblico, si riferiscono a due momenti del progetto di cui il primo possiamo dire che è più completo. Infatti, l’immagine dell’oggetto si avvicina molto alla realizzazione del prototipo che è stato presentato alla mostra. In questo caso, possiamo parlare di un disegno avanzato, più chiaro nella composizione dove si evince già una sintesi in cui vengono evidenziati solo gli elementi importanti del progetto. Il secondo disegno, tratta la parte di ideazione del progetto e comunque una fase già avanzata dove possiamo trovare tecniche miste per esempio, intervenendo su immagini virtuali e rielaborandole, ridisegnandoci sopra, come in questo caso con penna acrilica di colore bianco per individuare le tracce del disegno. Anche queste fasi diventano importanti perché ci aiutano a riflettere sulle scelte poi definitive del progetto. Il foglio, diventa sempre più prezioso e ogni spazio intorno è utile per fissare un’idea. Tutto alla fine diventa importante come insieme e quindi un tutt’uno tale da essere considerato il disegno principe dell’ideazione.

domenica 10 aprile 2011

Interni Mutant Architecture & Design - La Saetta Fotovoltaica

Milano 11-23 Aprile 2011:

Disegno per l'installazione della seatta fotovoltaica di Pierattelli Architetture.

Schizzo realizzato a mano libera con tecnica mista nel formato di 29.7X42 su cartoncino di colore camoscio.

sabato 2 aprile 2011

Basilica di San Miniato al Monte - Firenze

Schizzo della facciata
San Miniato al Monte XI secolo - Esempio di architettura romanica fiorentina
Schizzo interno e particolare dei disegni policromi
Immagine dell'interno
Schizzi della pianta dell'edificio

Immagine della cripta
Schizzi di studio dei marmi policromi (verde di prato e carrara)


A Firenze, nel Maggio del 90’ mi ero da poco laureato in Architettura all’Università “La Sapienza” di Roma, e fatto l’esame di stato per iniziare l’esercizio alla professione. Andai a Firenze da mio fratello che era impegnato nel campo della ristorazione, per dargli una mano ad aprire una paninoteca nel centro. Eravamo sotto le festività di fine anno e io mi trovavo a casa dei miei genitori in Calabria in un posto meraviglioso, dove la meraviglia non era stata fatta dall’uomo, come è successo a Firenze, ma il merito è di madre natura. Così ebbe inizio la mia professione, dietro un bancone per servire i clienti che diventavano sempre più numerosi grazie all’impegno che ogni giorno mettevo per migliorare il servizio, la qualità dei prodotti, la cortesia e la cosa principale di tutte, la creatività, che riuscivo a mettere nell’esporre i prodotti sempre freschi in vetrina tanto da essere fotografati dai turisti, che poi sarebbero venuti di ritorno dalle visite ai musei per consumare nel nostro locale “Il boccondivino”, in via di Porta Rossa, oggi purtroppo sparito. Questo introduce nel contesto, dei disegni fatti in quel periodo a Firenze. Gli accordi con mio fratello erano di sei mesi per avviare l’attività, che doveva servire per dare un lavoro a una delle mie sorelle, a cui la vita non ha sorriso e di questo sono profondamente dispiaciuto, anche se lei è straordinaria, nonostante abbia la sclerosi multipla in stato avanzato, è sempre sorridente e dice di stare sempre bene. In quei mesi, durante le pause di lavoro e il giorno libero, me ne andavo per la città a studiare più da vicino i monumenti, le chiese, l’arte nel senso più completo del termine. Firenze è un museo all’aperto, dove si può trovare di tutto. Molti disegni che ho conservato di quel periodo particolare mi sono serviti moltissimo, soprattutto per approfondire tutte le opere presenti.

Nel mese di maggio Firenze è splendida, e io mi trovavo alla Basilica di San Miniato al Monte, appena più su del Piazzale Michelangelo. Quanta meraviglia davanti ai miei occhi. Dopo una attenta visita dell’intero complesso, incominciai dall’esterno, a prendere appunti realizzando uno schizzo della facciata, su uno dei miei blocchi da schizzo per acquerello di dimensioni 24x32, attrezzato di matite a diverse gradazioni, una gomma e un temperino, con qualche matita colorata. I disegni sono di getto e hanno, in questo caso, la funzione di appunti grafici e annotazioni, per descrivere meglio i dettagli o i contesti della composizione. Poi ci sono gli schizzi dell’interno della chiesa e la pianta, per capire gli spazi e la loro logica compositiva. Di questa chiesa, ma non solo, ho trovato una fonte formale inesauribile nei disegni policromi, siano essi delle facciate che dei pavimenti. Attraverso il ridisegno di questi, seppur in forma di schizzo, questi mi aiutavano a comprendere meglio le composizioni in modo quasi da ripercorrere l’iter dei maestri, che li anno pensati e realizzati con grande maestria, che a Firenze, rappresentavano una parte importantissima nella riuscita delle opere d'arte.