Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

mercoledì 26 dicembre 2012



Schizzi di idee per un allestimento fieristico.

Questi schizzi rappresentano i disegni che sono state scelti per il progetto di idee per uno stand di una azienda vinicola. Questa fase del progetto è molto importante per il lavoro che viene svolto successivamente, infatti, questi schizzi, anche se sono schematici, contengono già tutte quelle risposte e soluzioni tecnico-funzionali del progetto. Prima di arrivare a questa definizione di schizzo, ci sono molti passaggi che riguardano sempre il disegno dove essi sono ancora più sintetici, ma con la differenza che le idee sono ancora mescolate tra di loro e non hanno raggiunto una maturazione per essere considerati a livello di progetto. Quest’ultima fase è di estrema importanza, soprattutto perché spesso succede che idee che meriterebbero di essere portate alla luce, rimangono sepolte allo stato embrionale. Negli schizzi presentati, troviamo una rappresentazione prospettica centrale che mostra tutto lo spazio del progetto, una pianta per individuare e capire lo spazio distributivo e dimensionale, e uno schizzo di un particolare sull’arredamento.

domenica 23 dicembre 2012

domenica 16 dicembre 2012

“Lo schizzo di un nuovo camino per una civile abitazione”


Buongiorno,


sono a inviarvi la mia proposta alternativa per la realizzazione del vostro caminetto. Devo dire che grazie alle vostre incertezze, dopo che vi ho inviato la mia prima proposta, mi avete dato la possibilità di idearne una nuova in alternativa che raccoglie tutte le vostre esigenze sia di carattere funzionale che di estetica, tutto in una chiave nuova e originale che a me personalmente piace molto, soprattutto perché si pone come mediazione tra il camino tradizionale “rustico” e le scelte originali e coraggiose …


Queste sono le mie prime considerazioni che ho scritto per accompagnare questa nuova proposta di ideazione per un caminetto da realizzarsi per degli amici che stanno ristrutturando la propria casa. Uno schizzo che è stato sufficiente per dare l’idea generale sul progetto.


Nella lettera di accompagnamento, continua la descrizione dello schizzo in modo chiaro e senza lasciare ombra di dubbi sul risultato.


… Il grande volume che idealmente simboleggia la cappa …. sarà da realizzarsi in cartongesso senza grosse difficoltà. Se vi piace, subito sotto la cappa, ai lati, possiamo inserire due spot di luci a incasso per creare atmosfera attorno il camino. Poi avrei pensato a un grande piano di legno che realizza idealmente l’appoggio della cappa, la classica trave in legno dove poggiavano le grandi cappe dei camini. Ai lati in modo asimmetrico, troviamo, da un parte lo sportello che chiude l'area tecnica lasciando lo davanti lo spazio per mettere gli accessori in ferro battuto per la pulizia e tenuta del fuoco, il gradino invece, è stato pensato allungato da entrambe i lati rispetto la bocca del fuoco. L'altro sportello invece, risulta a filo o leggermente rientrato, molto più capiente rispetto alla prima soluzione per custodire la legna. Il materiale che ho immaginato per delimitare la bocca del fuoco è sicuramente chiaro, forse una pietra locale da decidere, mentre il grande gradino dovrebbe essere realizzato con una pietra scura.


… Non preoccupatevi per me, avevo già messo in conto questa eventuale richiesta per una nuova proposta, anche perché nella prima soluzione, mi sono più che altro preoccupato, limitandomi, a studiare bene i limiti di azione che tenevano conto sia degli ingombri della macchina camino e le vostre esigenze spaziali che sono state dettate in un primo momento.


Sulla base di questo e sulle vostre ultime richieste, ho avuto modo attraverso questo schizzo, di esprimermi al meglio come io volevo e spero veramente di esserci riuscito …


Ancora una volta il disegno è stato il protagonista del progetto, a questo schizzo, sono stati successivamente prodotte delle immagini virtuali che sono state accettate definitivamente per la progettazione esecutiva e di dettaglio con la definizione dei materiali individuati prima nello schizzo e poi sui renderig.

domenica 9 dicembre 2012

"Disegno o schizzo esterno ambientato"


“Lo schizzo di un edificio ambientato nel contesto”
Lo schizzo come mezzo di rappresentazione per valutare l’impatto ambientale o/e paesaggistico, ormai non è più accettato dalle Sovrintendenze, non solo perché oggi ci sono strumenti di rappresentazione virtuale molto sofisticati, ma anche perché, attraverso quest’ultimi, le possibilità di simulazione con la realtà sono molto sorprendenti. Infatti, sono d’accordo che per queste valutazioni vengono richiesti fotomontaggi di edifici più in generale all’interno del contesto reale, ma anche nel campo del restauro, degli spazi urbani come piazze o arredo ecc. L’immagine virtuale oggi, consente di arrivare a una definizione iperrealistica attraverso dettagliate schede sui materiali come vetro o acciaio con possibilità di scegliere tutte le tipologie dei materiali e finiture di ogni genere. Sia il disegno che lo schizzo, non anno queste pretese di definizioni. Quindi, il disegno oggi più che mai, dovrà essere sempre più considerato importante nel campo dello studio della progettazione e in tutte le fasi preparatorie di un progetto. Noi oggi con gli ausili tecnologici riusciamo in breve tempo a simulare pezzi di realtà che ci aiutano a capire in anticipo gli effetti sull’ambiente, recuperando tempo e costi per pensare nuove soluzioni che, a mio giudizio, dovremmo fare in parte attraverso l’uso dello schizzo e più in generale del disegno a mano. Il problema vero, oggi, è che non sappiamo più disegnare o tenere una matita in mano. Abbiamo perso non solo l’esercizio ma anche il piacere che il disegno a mano ci può dare. Disegnare, non significa perdere del tempo solo perché oggi ci sono programmi e strumenti digitali che ci permettono di fare cose che evidentemente oggi non riusciremo più a fare manualmente in cosi breve tempo, ci sbagliamo sicuramente. Per cambiare questa tendenza, la scuola in primis dovrebbe rivalutare e prendere in considerazione seriamente questa disciplina affiancandola parallelamente alle altre discipline contemporanee sia per non perdere la memoria e sia per ottimizzare meglio lo studio e il lavoro nel futuro.    

giovedì 29 novembre 2012

Il disegno a penna fine di colore nero.







“Il disegno a penna fine di colore nero come schizzo di un’idea”

Questo disegno dovrebbe aiutarci a capire l’importanza che può avere un segno o un’insieme di segni tra di loro molto vicini. Infatti, guardando in modo ravvicinato un disegno o uno schizzo, possiamo entrare all’interno di un mondo completamente nuovo rispetto a ciò che normalmente vediamo. Possiamo scoprire, per esempio attraverso le vibrazioni delle linee, le tensioni che le attraversano e le varie intensità che percorrono l’idea di ciò che si sta disegnando e creando. All’interno di ogni traccia o gesto possiamo capire se siamo soddisfatti dei risultati che stiamo per ottenere. Tutto diventa bello e interessante, dall’idea che stiamo cercando di vedere e alla materializzazione sul foglio attraverso la magia del disegno. Mi piace affermare che oltre all’idea che passa dalla creatività c’e anche l’aspetto del disegno che diventa un elemento di unione tra noi che facciamo l’azione e le cose che andiamo a creare.

Disegno creato durante il tempo che impiego per tornare a casa in treno dall’ufficio per la pausa pranzo che dura 12minuti.

domenica 25 novembre 2012

Lo schizzo in architettura

Come viene spiegato in generale lo schizzo è un disegno che viene fatto di norma a mano libera e io aggiungerei, solamente a mano libera. Poi, troviamo anche le spiegazioni relative all’esecuzione e quindi agli strumenti e ai supporti con le rispettive tecniche che vengono utilizzate. Il disegno espresso sottoforma di schizzo viene utilizzato per rappresentare finalità molto diverse fra loro. Queste, vanno dal disegno e rilievo architettonico, al progetto in architettura o al disegno artistico, fino alle espressioni dell’arte più in generale. Per parlare del significato che ha per me lo schizzo, ho scelto un disegno di un progetto per un interno, eseguito recentemente per un privato. Ricordo in particolare di aver fatto questo schizzo “live”, davanti al cliente che voleva, attraverso uno schizzo, conoscere seppur di larga massima, come sarebbe venuto l’ambiente. La prova di fatto non era di quelle più semplici, a volte uno schizzo può essere determinante per l’affidamento di un incarico professionale. Quasi tutti i incarichi che in seguito si sono trasformati in lavoro, sono stati generati da uno schizzo. Gli schizzi in architettura, possono essere di vari livelli a seconda della portata del lavoro da realizzare. Oggi in particolare, lo schizzo è molto richiesto dai committenti che (lo preferiscono a un render), lo trovano più che sufficiente ai fini di capire l’idea. Poi ci sono schizzi che riguardano piccoli ambienti, come in questo caso dove bisognava far vedere, solo attraverso pochi segni, uno o più ambienti correlati tra loro. Come prima cosa, diventa importantissimo scegliere e capire il punto di vista che più di ogni altro riesce a far vedere gli spazi più interessanti dell’idea che abbiamo in mente. Una sola immagine dovrà spiegare in modo semplice come funziona e si distribuisce lo spazio. Poiché il tempo a disposizione è veramente poco, la concentrazione deve essere portata al massimo. Pochi segni dovranno essere sufficienti a rappresentare uno spazio, un elemento architettonico, un arredo o un oggetto. A volte sono sufficienti pochissime linee per identificare un elemento, uno stile sia in architettura che nell’arredo. Il colore sarà particolarmente importante, sia per dare al disegno maggiore completezza, che per rafforzare l’immagine dell’idea che vogliamo dare. Cinque o al massimo dieci sono i colori che basteranno per dare vita alla nostra scena, alcuni di essi li chiamerei di base e sono le classiche matite con le varie gradazioni rispetto alla loro durezza o morbidezza. Normalmente io utilizzo la (F) in generale per schizzi più elaborati, mentre la (B), per la sua fluidità risulta indispensabile per lo schizzo veloce. Gli altri colori di base che utilizzo per gli schizzi, sono i vari viola nelle diverse tonalità per dare ombra e profondità allo schizzo. Poi ci sono i gialli e altri colori primari che utilizzo per creare i contrasti. Lo schizzo, deve riuscire a dare quella emozione che attraverso pochi gesti, riesce a mettere insieme tutti gli elementi principali che identificano un determinato spazio in modo artistico.
Schizzo di un interno con soppalco, camino, scala, zona giorno e zona notte con bagno

domenica 11 novembre 2012

Disegni di arredo per la riqualificazione di un atrio all’interno di un palazzo storico.


Disegni di arredo per la riqualificazione di un atrio all’interno di un palazzo storico. Uno schizzo prospettico intuitivo finale, definisce la strada da percorrere per procedere nelle fasi successive del lavoro, fino ai disegni esecutivi che serviranno per la realizzazione. Le immagini fotografiche spesso si prestano a sovrapposizioni di disegni di studio che ci aiutano a verificare alcune considerazione su addizioni o sottrazioni di parti spaziali o semplicemente elementi di arredo quali lampade o rivestimenti ecc. Naturalmente, gli schizzi elaborati attraverso sovrapposizioni, sono disegni molto rapidi perché hanno in trasparenza le tracce fotografiche che ci aiutano a controllare lo spazio reale. Con questo sistema, siamo concentrati meglio sulla ricerca progettuale. Le fughe prospettiche dell’immagine fotografica ci aiutano a inserire agevolmente i nostri oggetti e tutte le eventuali operazioni che l’idea richiede, come una griglia guida che ci consente di muoverci nello spazio reale. Una volta che abbiamo chiarito gli aspetti principali del progetto, possiamo passare a una fase successiva di disegno che può essere quella dello schizzo intuitivo. Infatti, a questo punto di analisi, conosciamo molto meglio lo spazio di lavoro e quindi possiamo permetterci di affrontare un foglio bianco. Se vogliamo essere più precisi, possiamo eventualmente riportare o calcolare i punti principali prospettici di riferimento, utilizzando se necessario anche righelli, quando il disegno richiede spigolosità e nitidezza. Gli strumenti di supporto per il disegno a mano vengono utilizzati in vari modi che sono legati alla velocità di azione del disegno che porta a risultati molto diversi tra di loro.

domenica 4 novembre 2012

Disegni per una balaustra in metallo

Disegni di studi per la realizzazione di una balaustra metallica esterna a un fabbricato adibito ad uso uffici. Gli studi elaborati attraverso il disegno a mano, ci aiutano a capire l’importanza dell’esercizio manuale del disegno, che dovremmo sempre fare, in quanto esso necessario per sviluppare le idee, anche in corso d’opera. Infatti, questo lavoro utilizza come base i disegni tecnici, che con il disegno a mano (schizzi), vengono migliorati e allo stesso tempo concepite nuove forme con particolari tecnici e costruttivi. Una vera palestra del disegno dove si richiede una conoscenza a tutto campo. Il disegno oggi diventa utile, specialmente quando non abbiamo molto tempo per prendere importanti decisioni sul lavoro. Trovare le strategie migliori per poter procedere con i lavori e riuscire a verificarne tutti i risultati spaziali di un particolare o anche di un generale, o scegliere una soluzione tecnica costruttiva più appropriata a quello o altro particolare tecnico architettonico ecc. Disegnare i particolari, diventa un modo per conoscerli meglio, in modo tale da realizzare sempre quelli che più coincidono per quel tipo di progettazione. Il disegno infine, serve anche per capire meglio gli oggetti nello spazio, specialmente quando questi si muovono in modo organico.






domenica 14 ottobre 2012

"Disegno per una parete attrezzata"

Schizzo prospettico finale, a mano e intuitivo della parete attrezzata. 
Schizzo di ideazione iniziale del progetto, prima delle richieste particolari della committenza.
Immagine render della parete attrezzata finale.

Disegno per la creazione di una parete attrezzata per una casa privata.

Il lavoro di creazione passa sempre attraverso il disegno che, inizialmente, sono solo degli schizzi e idee che ci aiutano a capire una serie di cose che sono legate sia alla loro funzione tipologica che al progetto che dobbiamo realizzare. I primi schizzi, oltre che ad essere legati alla funzione del progetto, sono anche strumenti importanti per l’esplorazione che e la ricerca sia essa formale che compositiva. Naturalmente, succede che a un certo punto, vogliamo che il nostro progetto si identifichi il più possibile con il nostro linguaggio progettuale. Purtroppo, spesso succede di trovarsi di fronte a compromessi con la committenza, sia dal punto di vista estetico che nella natura strettamente funzionale. Io trovo interessante entrambi le condizioni che si presentano. Nel caso che il committente ci dà la possibilità di muoverci liberamente, il lavoro, a mio avviso, diventa più difficile, in quanto lavoriamo in un campo completamente nuovo e quindi interessante da esplorare. Nella seconda ipotesi, tutto è molto più facile perché il nostro compito sarà quello di eseguire correttamente tutte le fasi della progettazione in modo accademico, dove si conosce perfettamente le varianti possibili legate alla composizione. Naturalmente, in ogni momento possiamo fare semplici interventi atti a personalizzare il nostro progetto, questo sia dal punto di vista compositivo, di colore, ma soprattutto del dettaglio che è la fase più delicata del progetto. Il disegno iniziale, sottoforma di schizzo, rappresenta il lavoro più personale che man mano viene a essere addomesticato attraverso gli schizzi successivi in stretta funzione delle richieste particolari, ma non per questo secondarie che arrivano dalla committenza. Questo processo ci porta di conseguenza a decidere in modo, diremo, significativo e definitivo la strada da percorrere. I disegni a questo punto, si concentrano sulla creazione e l’ottimizzazione degli aspetti del progetto, curandone sia i rapporti dimensionali che spaziali, in modo tale da definire un’insieme gradevole e armonico, con esso e con l’ambiente in cui è pensato.
In attesa, di pubblicare le foto della parete attrezzata realizzata, allego un’immagine render che ha lo scopo di mettere a confronto i due metodi di rappresentazione, dove risulta evidente che il disegno a mano, a mio parere, era già più che sufficiente a spiegare il progetto.

domenica 7 ottobre 2012

Disegni di architettura

Disegni di studio per l’accesso a una galleria ferroviaria. Un vecchio disegno che risale al periodo della mia tesi di laurea in architettura a Roma. L’area in oggetto è, come dice lo schizzo, l’imbocco della galleria ferroviaria di Roma Trastevere. Un disegno che rappresenta un’idea a basso costo per dare un motivo architettonico a un portale in cemento che altrimenti doveva essere realizzato secondo le direttive standard dell'azienda. Il disegno architettonico, nell’intenzione era fatto da una composizione di piani e volumi scalettati che idealmente si dovevano ispirare alle volumetrie della città ai fini di armonizzarsi con essa, creando inoltre, sopra tutto il tragitto dell’interramento una sorta di giardini e spazi verde.

domenica 23 settembre 2012

Disegni realizzati con le matite colorate “STABILO Original”



Disegni realizzati con le matite colorate “STABILO Original”, per un padiglione temporaneo a Firenze. Per realizzare questi bozzetti, rispettivamente nelle due viste prospettiche richieste, sono state utilizzate come sempre, le ormai affezionate matite colorate della STABILO Original, un prodotto che io personalmente ho scelto di usare fin da quando ero studente della scuola d’arte. Con poche risorse economiche, dovevo necessariamente trovare un giusto compromesso tra la qualità e il costo. Alla fine della mia ricerca, presi la decisione di adoperare sia per lo studio che per le mie creazioni, le sopradette matite che oggi volendone spiegare le caratteristiche che sono sinonimo di qualità, e delle sensazioni che si provano si oltrepassa ogni comune significato. Innanzitutto, devo dire che la struttura di una matita della Stabilo più in generale è fatta con prodotti di altissima qualità e affidabilità, questa, la troviamo nella leggerezza dell’oggetto, nella materia che costituisce l’involucro della struttura che è importante per la conservazione della pasta di colore interno che deve custodire. Piacevole temperarle e appuntirle, grazie alla loro compattezza ed equilibrio di masse che non temono le variazioni climatiche esterne. L’impugnatura, l’estetica e le note informative riportate all’esterno del prodotto per la loro identificazione sono complete. Ma, il vero motivo della mia scelta, va ricercato nel cuore stesso di essa. La prestazione che offre è massima; più e inteso il rapporto che si instaura con l’utente, maggiore sarà il risultato ottenuto. Una vero mezzo di trasporto che ci dà la possibilità di diventare sempre più bravi attraverso il giusto equilibrio e armonia, la definirei un “dosatore di sensazioni” che attraverso le modalità d’uso conferisce al disegno ciò che noi vogliamo rappresentare. Sui modi di utilizzazione, per ottenere i diversi risultati di linee e coloriture, le matite Stabilo sono a mio giudizio tra le più aprofessionali. Una linea non è mai la stessa, essa dipende da tanti fattori che sono legati per esempio allo spessore, alla profondità del colore, o a livello della sua posizione spaziale ecc. La superficie invece, risulta legata ad altre condizioni che vanno da quelle già dette per la linea, alla successione e combinazione di essa. Nella grafica digitale, tutte queste condizioni non esistono proprio perché parliamo di risultati non originali. Infatti, quando disegniamo manualmente, dobbiamo sapere che per esempio, una traccia di colore su un foglio di carta, rappresenta un passaggio, un’impronta indelebile a cui non si può rimediare, proprio perché è un’originale. Quindi, quando si utilizzano le matite colorate e importante preventivamente, stabilire i ruoli dei vari colori e delle linee in funzione soprattutto anche della luce, oltre che della composizione che vogliamo rappresentare.

mercoledì 12 settembre 2012

Il Disegno in prospettiva




Il Disegno prospettico.

La rappresentazione prospettica attraverso il disegno manuale rispetto a un render diventa molto più interessante per una serie di motivi, uno tra i più importanti è il tempo. Può sembrare strano, ma in questo caso la manualità si prende una rivincita sulla macchina, dimostrando nella pratica che entrambe le soluzioni sono valide se sono bilanciate. Esaminando il disegno in prospettiva, trascurandone il soggetto che in questo caso ho prestato la mia mano per rappresentare un lavoro che attraverso il riciclo dei materiali di risulta dalle vecchie ristrutturazioni di immobili di pregio, le porte, gli scaffali di vecchie botteghe e tanto altro ancora, sono esse, rimescolate con sapienza per ridare vita a nuove soluzioni di arredamento sia di interni che di nuove attività commerciali.
La scelta del punto di vista della prospettiva, l’angolo visuale, l’altezza e la distanza, sono importantissimi, anche perché il disegno è uno solo e non possiamo permetterci di sbagliare. Non abbiamo il tempo per dedicarci alla modellazione o alla scelta dei materiali e dei colori nonché l’illuminazione, come invece avviene normalmente per un render foto-realistico. In questo caso, tutto ruota attorno a un disegno. Il disegno, a mio parere dimenticato, meriterebbe un suo importante spazio con gli studi informatici e soprattutto nelle scuole.
Per impostare una vista del disegno da realizzare, bisogna tuffarsi all’interno dello spazio da rappresentare e scrutarne attorno per trovare la vista giusta attraverso l’immaginazione e l’aiuto se necessario del computer per individuare i volumi principali costruiti a fil di ferro in prospettiva per bloccare la vista in tempo reale, sulla quale successivamente si interviene con il disegno e le tecniche manuali di rappresentazione e colorazione. Il disegno finale servirà a dare un’idea forte e precisa di ciò che sarà realizzato veramente, tutto in tempi rapidi.

domenica 9 settembre 2012

Disegni per fotomontaggio







Il fotoinserimento che oggi viene spesso richiesto dai vari enti e in modo particolare dalle Soprintendenze, è costituito per la maggior parte dai render, (immagini virtuali del modello di proggetto con i materiali iper-realistici inserito all’interno di una fotografia del luogo oggetto d’intervento). I tempi cambiano e tutto necessariamente deve adeguarsi, in moltissimi casi trovo necessario elaborare dei render per valutarne l’impatto, soprattutto se parliamo di interventi a grande scala che hanno un forte impatto sul terriAggiungi immaginetorio. Ma, in tantissimi casi invece, questa operazione a mio giudizio potrebbe essere chiarita con il disegno a mano con schizzi prospettici che sarebbero sufficienti a capire a livello di massima le intenzione del progettista. Questo naturalmente richiede-rebbe da parte degli enti competenti una maggiore preparazione professionale che oggi purtroppo è sempre meno presente. Il render, sicuramente, rappresenta un’arma a doppio taglio, da una parte c’è l’effetto emozionale come avviene nei più piccoli. In questi casi, bisognerebbe essere ancora più se-veri nella valutazione, anche perché essi sono presentati in forma definitiva. Questo argomento è molto spinoso e andrebbe discusso in modo molto più ampio. Io personalmente vorrei limitarmi a presentare alcuni disegni fatti per la proprietà che dovevano servire a capire immediatamente l’idea che in questo caso è stata sufficiente anche per la Soprintendenza. Comunque, per quanto riguarda il procedimento tecnico, i passaggi sono molto simili come per i fotomontaggi realizzati con i render.

giovedì 6 settembre 2012

"La Tavolozza" Ristorante panoramico-Disegni




Descrizione del Progetto:
“La Tavolozza” ristorante panoramico – è il progetto di un padiglione di acciaio, legno e vetro, pensato per ospitare un ristorante itinerante di alto profilo, nato da una intuizione artistica. Gli schizzi prospettici presentano immagini sugge-stive del nuovo spazio a 360 gradi sulla città, divenendo essa stessa una veranda panoramica verso le colline circostanti.
Intorno al volume centrale, un discreto open space e la distri-buzione di tavoli trasformabili in aree live e di relax.
“La Tavolozza”, è un volume completo nell’aspetto funzionale e architettonico, in armonia con il paesaggio. I materiali ipotizzati sono altamente innovativi, tecnologici ed ecosostenibili. La grande leggerezza del padiglione è sottolineata dalla copertura in legno e acciaio, rivestita esternamente in rame e forata con lucearnari di forma circolare e vetri colorati che ne sottolineano l’idea della tavolozza pittorica. Nel volume centrale ci sono i servizi del ristorante e la cucina, il tetto è inclinato sulla sua diagonale. In generale, la struttura portante del manufatto è caratterizzata dall’idea di levità e pulizia formale.














sabato 1 settembre 2012

Disegni per edifici industriali


















“Disegni per edificio industriale”

Disegni prospettici per la presentazione dell’idea iniziale del progetto, solo schizzi disegnati dalle diverse angolazioni. Una disegno prospettico serve dunque, per inquadrare tutto il progetto all’interno dell’area di proprietà con all’esterno gli spazi di manovra, il grande volume della produzione industriale e il ponte di collegamento con gli uffici di rappresentanza, con la grande reception e la serra, lo scalone e la balaustra in vetro. Tutti i disegni prospettici sono di tipo intuitivo con punti di vista centrali interni ed esterni, accidentali a volo di uccello, generali o ravvicinati da più angolazioni.

giovedì 2 agosto 2012

"Disegni per interni"