Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

lunedì 23 luglio 2012

"Disegni per grandi strutture"



Nel 2003, il computer non era ancora utilizzato in modo intensivo per la progettazione o meglio, esso si utilizzava in parallelo con lo studio manuale che di volta in volta, veniva digitalizzato sia a livello di pianta che in alzato. Nello spazio, si procedeva all’inizio con volumetrie elementari per arrivare successivamente a inserire le informazioni che sarebbero poi servite all’elaborazione dei render e quindi le immagini virtuali.
Il disegno assonometrico, sottoforma di schizzo rappresenta il metodo ideale per lo studio dei volumi, mentre lo stesso, una volta individuati, si aggiungono le architetture e i primi saggi dei materiali. Questo procedimento ci porta gradualmente ad animare il progetto dotandolo di una propria anima. Le fasi parallele, sono rappresentate dallo schizzo prospettico che normalmente, cade sempre sulle parti del progetto che amiamo di più e che in di seguito, verranno maggiormente approfondite per la presentazione del progetto finale. Oggi, questo viene fatto solo al computer senza lasciare alcuna traccia umana.





















domenica 15 luglio 2012

“Disegni per la nuova immagine esterna di un edificio industriale”












































































Disegni per la nuova immagine esterna di un edificio industriale”

Intervenire in un edificio già costruito implica sempre la sua completa conoscenza come succede pure nei rapporti con le persone. L’edificio, si incomincia a scoprirlo attraverso i vari sopralluoghi, la sua storia e dalla documentazione grafica e scritta. In questo frattempo, la mente, comincia ad elaborare le varie soluzioni a riguardo il primo approccio compositivo, che possono essere vicine o distaccate completamente dall’esistente, di rottura con il luogo o di fusione con il contesto, in entrambe i casi la ricerca compositiva dovrà coincidere e trovarsi sempre in armonia utilizzando tutti i codici messi a disposizione dalla materia compositiva, al fine di trovare tra tutti quello che più risponde secondo noi ai requisiti dell'edificio, sia tecnici che di natura estetica.
Naturalmente i fattori in giuoco sono tanti e quello economico sicuramente, in questi casi, risulta sempre il più importante, specialmente se si pensa che l’edificio oggetto d’intervento già esiste, proprio per questo motivo tutto ciò che viene pensato risulta essere in più e quindi superfuo. Ecco perché, intervenire sul patrimonio edilizio esistente è molto complesso.
I vari disegni in successione, mostrano i passaggi e le prove delle soluzioni via via proposte, tutte realizzate attraverso il disegno a mano che oltre ad essere il mezzo più veloce, ci consente di riflettere maggiormente nel lavoro, regalandoci immagini uniche che rimangono impresse nel tempo.

mercoledì 4 luglio 2012

Particolari opere all’interno del Museo dell’Opera del Duomo a Pisa.


Un paio d’ore a disposizione in una calda giornata Pisana trascorsi all’interno del museo. La visita incomincia presto, un primo inganno alla biglietteria dove mi assicurano che l’ambiente all’interno è condizionato. Fatto il biglietto, la sorpresa è alle porte. Il museo non ha il condizionamento ed io rassegnato incominciai la mia visita, solo, attorno a me le opere. Resti di capitelli originali che si lasciano accarezzare, tanto è il piacere alla vista e l’emozione che mi pervade trovarsi davanti a tali fatture che oggi sono impensabili realizzare a mano. Sarcofaghi, fregi e intarsi in marmo policromi di arte islamica della seconda metà del XII secolo. Interessanti sono alcune formelle della Taglia di Guglielmo e di Reinaldo. Nonostante il caldo che incominciava a farsi sentire, io non ho resistito all’approfondimento di tali geometrie; senza una macchina fotografica, incominciai a prendere appunti attraverso i disegni che seguono la lettura visiva come uno scanner, tutto viene assimilato e riportato sul foglio in piedi, con difficoltà, ma tutto con grande intensità. Geometrie affascinanti e perfettamente risolte, sia nel disegno che nel risultato estetico, in una sola parola, perfette. Più avanti, sono rimasto colpito da un crocifisso in legno di un Cristo deposto, sempre della seconda metà del XII secolo. Un braccio staccato dalla croce che porta il segno della crocifissione; l’insieme è scolpito fuori dai canoni, seguendo una siluette allungata e completamente colorata quasi in elevazione mistica. Non ho resistito a prendere nota, realizzando un disegno dal basso verso l’alto e riportando quella emozione fatta da poche linee e colore sul foglio. Cosa non dire del magnifico “Grifo” in bronzo sempre di arte Islamica. In questo caso sono rimasto impressionato dall’eleganza possente di questo animale e più in particolare dall’attacco dell’ala con il suo corpo, pensando di poterla utilizzare come fonte di ispirazione per un ipotetico mio progetto. Non poteva passare inosservato l’enorme bacile sempre in bronzo pieno di fascino e di alta immaginazione. Più avanti, i plastici dell’epoca sul progetto del pulpito di G. Pisano, dove mi sono fermato al solo disegno in pianta sul sistema di collegamento verticale e strutturale, quello del grande Pisano è stato un tocco da maestro. Al primo piano del museo, scopro Guido da Serravallino, con i suoi solidi geometrici, pannelli dal coro del presbiterio del Duomo (1510¬-1513). Per me questo è stato come trovare la pietra filosofale. Studio di figure geometriche rappresentate a intarsio ligneo nelle posizioni di massimo equilibrio, tutto rigorosamente a mano e che oggi riusciamo a ottenere solo attraverso le macchine. E poi, disegni e bozzetti in scala per il cimitero monumentale, di grande finezza sia di disegno che di arte pittorica. Sulla costruzione della vicina torre, ho trovato notizie più precise sull’origine della sua pendenza: infatti, la sua prima inclinazione risale al 1198, quando essa raggiunse il terzo livello. Successivamente fu ripresa allungando le colonne nella parti di maggiore pendenza, ciò permise di completare il progetto per opera di Nicola Pisano, che ne effettuò la prima misurazione della sua pendenza, attraverso un filo a piombo. Infine, visitando le sale di reperti archeologici, un frammento di arte egizia dello scultore Ken del 1290-1224 a.C., del regno di Ramesse II, mi ha ispirato per la sua particolare eleganza del disegno del corpo e dal vestito, per un possibile studio contemporaneo di una seduta.









domenica 1 luglio 2012

Le linee rette nel progetto dell’ Architetture e del Design.

Le linee rette anche se parallele all’infinito, si incontrano sempre in un punto, lo stesso succede per i cerchi, dove il caso limite diventa una retta in cui si immaginano infiniti cerchi, tangenti in un punto sempre con raggi più grandi, dove i loro punti descrivono una retta anch’essa all’infinito. Questo ragionamento descrittivo sulla geometria ci fa comprendere l’importanza delle linee rette nel mondo della progettazione, esse, descrivono meglio lo spazio più delle linee curve attraverso la prospettiva. Un progetto di architettura o di design rappresentato con superfici curve, non è altro che un vestito di una struttura, che all’interno è costituita da linee rette; questo è quanto succede in particolare nei progetti di architettura.
I disegni e i progetti presentati, si riferiscono per l’architettura a un progetto di un centro commerciale, mentre per il design uno studio di tavoli trasformabili e strutture pensate per coperture e carpenterie leggere.