Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

domenica 26 febbraio 2012

Disegni per l'architettura

Disegno architettonico per una "casa-padiglione"

Lo schizzo è stato realizzato di getto in meno di un'ora e anche l'idea è nata all'interno di questo spazio temporale denso di grande concentrazione e forte tensione, immaginando la costruzione contemporaneamente al disegno senza possibilità di errori e correzioni. Alla fine per me questa è stata una bellissima esercitazione per fare il punto sulla mia ricerca architettonica.
Il disegno è stato realizzato direttamente su un foglio nel formato A3 e la tecnica è quella del disegno a mano libera tramite l'utilizzo della matita di gradazione media (F). Il colore è stato realizzato con matite STABILO original aquarellabili nelle tonalità calde e fredde nella giusta dose, nonché, acrilico di colore bianco per i colpi di luce e i riflessi. Il disegno è visto in prospettiva dal basso verso l'alto ad altezza d'uomo e leggermente in lontananza. Anche le ombre del disegno contribuiscono a creare una composizione geometrica e di colore sia dell'edificio, che attraverso il sistema di rampe di risalita a spirale avvolgono il volume dell’edificio deformato con i suoi tagli e sfinestrature. Una grande apertura di testata inclinata in avanti accoglie uno spazio a doppio volume che diventa l' accesso in quota all'edificio.

domenica 19 febbraio 2012

Disegni per la "Maggi" e giornata Pisana

La sala del Teatro Verdi di Pisa

Disegno inedito disegnato per la "Maggi"


Introduzione a una giornata trascorsa a Pisa.

Disegno di ideazione per un porta-spezie per la tavola.
Questi disegni fanno parte di una serie di idee su oggetti di uso domestico pensati per il concorso di Design indetto dalla “MAGGI” nel ’96 ma mai presentate.
Nonostante il tempo trovo queste idee sempre interessanti e pieni di suggerimenti, dove il disegno a mano è sempre al centro del lavoro con le sue viste spaziali atte a mostrare e scoprire nuovi volumi, così come anche nel piano con le varie rappresentazioni geometriche.




Pisa, 17/02/2012, è una bellissima giornata di sole e dopo una lunga passeggiata per le vie della città alla scoperta di luoghi a me inediti, trovo il tempo per fermarmi e fare delle riflessioni.

Cerco nel Design l’Architettura perché penso che non possa essere il contrario.

Il Design però, può contenere anche l’Architettura perché esso è completo di tutti gli elementi che fanno sia l’Architettura che il Design.

Oggi, contrariamente a quanto affermo avviene il contrario.

Gli edifici vengono trattati come oggetti a grande scala e l’uomo che dovrebbe viverli li osserva come immagine da consumare velocemente.

Oggi ho visitato l’interno del Teatro Verdi di Pisa (1800), uno spazio per 800 posti tra sala e palchi, un piccolo gioiello.

Questa è Architettura! Ricerca spaziale, formale, funzionale, fatta di rapporti continui con il solo obbiettivo,
Architettare.

domenica 12 febbraio 2012

Disegni di antiche capriate in legno






















Visita alle capriate del salone dei Cinquecento a Firenze.
Una meraviglia di arte e architettura, un lavoro realizzato nel giro di due anni dal grande Cosimo e Francesco I dei Medici nel 1500. Un percorso segreto nei luoghi privati del Principe. Lo studiolo di Cosimo I o Tesoretto o Scrittoio del Duca, un piccolissimo ambiente a pianta quadrata progettato dal grande architetto del 500, Giorgio Vasari. Una meraviglia nella meraviglia, costituito da una parete disegnata da tre porte uguali in noce intagliato e riquadrate da cornici ed elementi architettonici in pietra serena perfetti e ripetuti su tutti i quattro lati della stanza.
Il soffitto a volte, ritrova su tutti i suoi lati le composizioni architettoniche che si armonizzano perfettamente con le pareti. Al centro un affresco raffigurante i quattro Evangelisti e sugli angoli i mestieri. Il pavimento nelle sue geometrie riporta tutti i materiali reperibili del luogo come la pietra serena, i marmi rosso dell’ Amiata e bianco del Carrarese.
L’altra sorpresa è stata sicuramente la visita dello studiolo di Francesco I figlio di Cosimo, realizzato quindici anni dopo. Un luogo incantato dove la luce non entra se non quella artificiale della candela che scopre gradualmente le meraviglie li custodite.
Per un architetto, visitare le strutture delle capriate che sorreggono la copertura con il grande controsoffitto del salone dei Cinquecento e a dir poco emozionante.
Una luce libera di 23 metri per una lunghezza di 54 metri realizzata tutta in carpenteria in legno ben conservato, anche se ha avuto alcuni restauri. Un’opera grandiosa se si pensa ai mezzi a disposizione dell’epoca e ai tempi di realizzazione.
Impressionanti gli incastri e le architetture dei nodi con le chiodature metalliche. Una struttura principale che porta la copertura del tetto dimensionata contemporaneamente anche per reggere il ciclopico controsoffitto a cassettoni.
Nelle immagini fotografiche si possono notare i dettagli degli ancoraggi dei cassettoni o quello in particolare di forma circolare, corrispondente al tondo sulla sala dove viene raffigurata l’incoronazione di Francesco I. Altre immagini illustrano la complessità dell’opera di copertura e della grandezza del salone nonché un’immagine dove io mi vedo mentre disegno e prendo appunti sul mio quaderno da viaggio.

domenica 5 febbraio 2012

Disegni per un edificio religioso


Progetto artistico-architettonico - Assisi – S. Maria degli Angeli – Suore Francescane Alcantarine “Casa Frate Jacopa”

L'idea principale è stata quella di creare un corpo centrale a forma di cilindro disposto su due livelli di cui uno, al piano terreno ospitante il salone delle conferenze, mentre l'altro, al piano primo la chiesa. In entrambi i livelli, il cilindro è costituito da una porzione intermedia che accoglie e collega la chiesa e i due corpi a pianta rettangolare dove si trovano le camere e i servizi di refettorio, il salone e i due corpi laterali che sono a disposizione delle Suore e per l'accoglienza e corsi di formazione. Nella sezione, il corpo cilindrico rappresenta idealmente il "calice" dove, nella parte inferiore (sala delle conferenze), ci sono i fedeli mentre, nella parte superiore il luogo santo (la chiesa).



Tutte le foto della realizzazione sono visibbili su ARCHIPORTALE.























































mercoledì 1 febbraio 2012

Concorso Despar

“LA CASA” by DESPAR di VIPITENO.

L’idea del progetto si è concretizzata in primo luogo, attraverso l’analisi delle diverse realtà commerciali esistenti sul territorio a livello nazionale sulla grande distribuzione, sia in termini di carattere funzionale che di immagine e marketing, in modo da considerare e valutare, solo gli elementi più importanti del progetto a risposta del bando di concorso per la quale si prevede la nascita del nuovo supermercato, “LA CASA” by DESPAR di VIPITENO.
Dato e stabilito l’aspetto dimensionale, lo studio si è basato sulla ricerca di un’idea chiara e forte, che allo stesso tempo riuscisse, la stessa, a rispondere a tutte le esigenze che il luogo richiede, in modo da realizzarne realisticamente lo sviluppo per il futuro DESPAR nell’area tirolese.
L’idea, è “LA CASA”, luogo sicuro dove potersi rifugiare e trovarsi sempre bene; il luogo dove ognuno si identifica fin dalla nascita attraverso pochi segni. Da qui l’idea di sviluppare il tema della casa, che nel senso più ampio del termine, il luogo dove più persone si possono incontrare per stabilire relazioni di fiducia attraverso il nuovo progetto, “LA CASA” by DESPAR.
Il luogo del progetto è stato determinante sulla scelta del design, infatti, sia il paesaggio naturale che quello artificiale creato dall’uomo attraverso il lavoro, diventano fonte principale dell’ispirazione del nuovo progetto. La sfida, è stata quella di creare attraverso l’impiego prevalente dei materiali del luogo un’architettura innovativa in perfetta armonia con l’ambiente circostante, creando così i presupposti contenenti gli obiettivi del concorso “Supermercato senza confini”, con le sue caratteristiche, infatti, può essere riprodotto anche in altri contesti geografici e dimensionali.
La copertura diventa l’elemento innovativo principale del progetto, che trova ispirazione nei ricoveri di montagna, nelle caratteristiche costruzioni del Trentino Alto Adige, dove spesso l’intera parte perimetrale abitabile del sottotetto delle abitazioni, diventa parte integrante con la copertura trattata esternamente a legno.
Nel caso specifico tutto diventa rapportato alla dimensione del progetto, dove la scelta di un tetto a capanna con il suo tamponamento esterno in legno, genera in corrispondenza dei due timpani le aperture principali dell’edificio creando un nuovo segno architettonico nel territorio con DESPAR.
L’intero edificio si poggia su strutture prefabbricate con travi a campata unica in legno lamellare, mentre la tamponatura piena è realizzata in legno a doghe disposte in senso verticale con caratteristiche termo ventilante per il rinfrescamento nel periodo estivo. Il tetto è dotato di un lucernario centrale per l’illuminazione interna e sormontato da una struttura a baldacchino che serve per accogliere i pannelli solari che oltre a produrre energia, si configurano come frangisole per lo stesso lucernario a protezione dell’irraggiamento solare interno del supermercato.
La testata principale da cui avviene l’accesso al supermercato, è caratterizzata da una grande fascia rivestita sempre in legno che segue parallelamente il tetto e da una vetrata strutturale che ne caratterizza il nuovo ingresso, creando anche effetti notturni dalla luce interna, attraverso il segno architettonico del portale soprastante.
La testata tergale è dedicata agli accessi funzionali di carico e scarico delle merci, tamponato nella parte superiore in legno e la parte inferiore con pannelli prefabbricati con finitura di colore verde aziendale che ne esalta le vallate presenti nel territorio.
Il logo DESPAR trova posto nell’ampia superficie del timpano principale, dove il logotipo dell’albero, iscritto nel cerchio, trova il suo fulcro al centro dell’asse di simmetria del tetto, portandosi in posizione parallela la scritta DESPAR con l’inclinazione di 10 gradi del tetto. L’intero perimetro è stato pensato anche per accogliere altre configurazioni di layout per le insegne che saranno studiate sulla base della posizione che assumerà l’edificio rispetto alle strade circostanti.
Gli interni sono stati studiati in base alle dimensioni in pianta di mt.32,50xmt.29,00 dove, sono state individuate due fasce di servizio disposti longitudinalmente sui lati corti. In una più stretta, sono state localizzati, l’atrio di ingresso all’area commerciale, l’uscita con le casse e un box informativo per la clientela con uno spazio commerciale da cui si accede dall’interno e un piccolo bar polivalente che può essere utilizzato sia dall’interno che dall’atrio a supermercato chiuso.
L’altra fascia più ampia di servizio, contiene la forza dell’area di vendita, infatti, in questa zona, sono localizzate le due distinte aree del magazzino che anno l’accesso centrale all’area commerciale, tale da ridurne i percorsi degli addetti alla fornitura dei prodotti nei vari reparti di vendita. Altre funzioni presenti sono, da un lato, gli uffici amministrativi e dall’altro i servizi per i dipendenti, con gli spogliatoi, i servizi igienici, nonché quelli per i portatori di handicap. Sono previsti inoltre su i due lati, vani tecnici per quadri e comandi tecnologici.
L’area commerciale ha una disposizione in pianta razionale in modo tale da creare flussi omogenei nella fruizione degli spazi di vendita. L’ingresso all’area, avviene centralmente in corrispondenza di un’area libera e illuminata dal grande lucernario centrale, in modo tale da avere sempre una percezione dello spazio e decidere in ogni momento il percorso.
Due grandi aree di vendita a dettaglio sono collocate al centro della quinta che delimita il magazzino, da cui si mostrano in bella vista per dare il meglio della casa.
Anche l’uscita dall’area commerciale è stata pensata per creare uno spazio che risultasse comodo per le attese alle casse.




















Disegni fatti a mano esclusivamente per questa competizione a cui ho voluto partecipare non tanto per vincere, ma per testimoniare soprattutto che c'è ancora qualcuno che può fare a meno dei computer per esprimere un'idea, forse le giurie dei concorsi preferiscono le immagini emozionali dei render in quanto esse più semplici da valutare.