Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

martedì 27 marzo 2012

"Image e la sedia di Udine"


Image e la sedia di Udine
22 Marzo 2012
Finalmente a Udine, ho dovuto aspettare più di vent’anni per poter respirare l’aria di queste zone che per me hanno rappresentato luoghi di culto per l’arte della sedia, iniziata artigianalmente forse come una prima esigenza di tipo funzionale della gente del posto come elemento principale di arredo, all’interno delle abitazioni o altro. Nel tempo, le persone si sono sempre più specializzate diventando man mano, negli anni una grande realtà imprenditoriale riconosciuta a livelli internazionali. Nonostante la crisi che ha investito tutta questa area industriale, io personalmente mi sentivo a mio agio. Respiravo l’odore della materia prima (il legno), che molti dei capannoni presenti, un tempo protagonisti, la lavoravano. Solo poche aziende sono riuscite a tenere, forse a difesa del grande marchio, producendo altrove. Io mi chiedo e dico a me stesso, arrivo sempre un attimo dopo dei “Barbari”. Comunque, io ho dalla mia parte la perseveranza e la forza di uno che ci crede veramente e fa tutto per grande passione. La giornata è stata meravigliosa, ho visto la sedia gigante, monumento di una storia passata e ho incontrato belle persone. Io spero che i semi piantati in questo giorno, possono portare dei buoni frutti.
I disegni della sedia Image, dovrebbero fare buona testimonianza del mio lavoro che comincia sempre con il disegno.





























domenica 11 marzo 2012

domenica 4 marzo 2012

Disegni di prospetti e prospettive di edifici


Disegno prospettico dell'ingresso principale




Disegno di studio per la facciata principale di accesso all'edificio





Schizzo prospettico della prima corte interna





Schizzo prospettico della seconda corte interna



Disegni di studio dei prospetti laterali e principale







Studi dei prospetti interni e sezioni



Disegni per l’architettura:
Anno 1999.



Questa progettazione fatta qualche anno fa, mette in risalto diversi aspetti della composizione a cui ci dedicavamo forse con più attenzione in modo particolare nei disegno dei prospetti degli edifici. Il tema del disegno delle facciate, rappresenta un passaggio molto caro e vicino alla composizione architettonica, oggi quasi sparito nelle nuove progettazioni. Sono cambiati, gli spazi e i volumi da rappresentare degli edifici, oggi attraverso l’uso dei computer possiamo sviluppare sia sul piano che nello spazio qualsiasi cosa senza limiti. Ciò non significa che non vanno rispettare i principi canonici impostati per l’architettura da sempre. Quello che è la plasticità di una facciata, deve continuare a esserci anche oggi anche se questa è diventata tridimensionale, infatti, la tridimensionalità per l’architettura è sempre esistita, con il tempo si sono perfezionati i metodi per rappresentarla, ma essa c’è sempre stata io credo sin dall’origine del mondo.
Distruggere questi principi, significa regredire invece che progredire, a volte ho l’impressione che stiamo tornando indietro.
Un prospetto di un edificio, continua ad essere tale anche se questo assume una forza plastica nello spazio, ciò non vuol dire che secondo un preciso punto di vista non dobbiamo riscontrare quei principi di proporzioni e rapporti tra pieni e vuoti e poi gli elementi rispettivamente dei vari ordini di facciata o superficie piana o curva che sia, attraverso l’uso dei materiali e altro, ma anche delle assenze di queste nel caso non ci fossero, esistono anche in taluni casi i principi sopra detti. Oggi, per molti tutto ciò non ha valore in quanto sostengono che in questo c’è la contemporaneità.
Questo non è assolutamente accettabile, oggi più che mai abbiamo bisogno di regolamentare questo genere di sviluppo soprattutto perché viviamo in un’epoca dove tutto si fa in tempi velocissimi grazie ai sistemi e tecnologie avanzate. Esse infatti, dovevano servire a creare nuove meraviglie e unicità ma che in realtà sono servite solo per speculazione e l’incapacità.

venerdì 2 marzo 2012

Hopera Hause di Cardiff Galles (GB)

Concorso Internazionale di Progettazione:
Opera House, Cardiff Galles (GB) Anno 1994.



Questo progetto fatto completamente a mano, risale a diciotto anni fa, quando con il computer si cominciava utilizzando i programmi di disegno di AUTOCAD. In quegli anni, la forza del lavoro manuale era fondamentale per produrre ogni genere di disegni. Con l’avvento del computer e dei suoi programmi di disegno sempre più sofisticati le cose cambiarono. Io penso che dovevamo utilizzare in generale le macchine, in modo più consapevole e intelligente, perché, molti hanno pensato di delegare alla macchina la libertà degli uomini forse inconsapevolmente.
Uno degli errori, sicuramente è stato quello di accelerare i processi produttivi seguendone le logiche di mercato a discapito della qualità della progettazione.
Per paragonare il lavoro manuale di allora con quello che viene fatto oggi prevalentemente al computer è che, oggi non siamo più capaci di tirare una linea a mano omologandoci sempre più a cose spesso inutili e ripetitivi.