Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

sabato 21 dicembre 2013

Disegno di un "grattacielo" 4

“Disegno e colore per l’ideazione di un grattacielo (4)”

Il disegno assonometrico, come ho già più volte sostenuto è un metodo di rappresentazione grafica tale da evidenziare e spiegare al meglio gli spazi, che nel nostro caso specifico sono architettonici, specialmente quando si tratta di uno schizzo fatto a mano libera. Mi piacerebbe  parlare a lungo del disegno e dei segni  che uno schizzo può dare o comunicare. L’intensità delle linee del disegno che a seconda della forza del segno,  possono esprimere e trasferire oltre alle idee, anche gli stati d’animo. Il disegno così rappresentato in questo schizzo, cerca attraverso la sua forza espressiva di evidenziare e scoprire sempre di più il progetto, attraverso i segni e il colore, il compito è di trovare un equilibrio fatto di proporzioni che in questo caso, diremo spaziali o se preferite, tridimensionali. Questo disegno rappresenta ancora una volta lo studio delle facciate e della pelle esterna; cercando di trovare in esso, un rapporto sempre più vicino all’idea iniziale del progetto. Infatti, rispetto agli schizzi precedenti, mi sono riproposto di rivedere i concetti primari di impostazione del progetto, legati alle strutture verticali e orizzontali del rivestimenti delle facciate. Abbiamo quindi, delle colonne perimetrali che partono dal basso con sezioni che si riducono gradualmente in altezza, seguendo traiettorie naturali atte a rappresentare le cortecce degli alberi, legate tramite elementi secondari in senso trasversale o inclinato seguendone l’andamento naturale. Anche la ripartizione dei telai e dei vetri di chiusura, sono del tutto casuali da piano a piano dell’edificio, tali questi, da imitare la macro costruzione della corteccia dell’albero stesso.

sabato 14 dicembre 2013

Disegni di ideazione di un "grattacielo" 3

Schizzo particolare assonometrico della tamponatura
 Con questi schizzi, cominciamo ad analizzare alcuni particolare legati alle tamponature dell’edificio verticale che si ispirano come abbiamo già capito dai disegni precedente, alla corteccia dell’albero e in modo più generale alla natura. La struttura della corteccia, con i suoi strati servirà come ispirazione per trovare, attraverso le intuizioni architettoniche, canoni compositivi come per esempio, i pieni e i vuoti, con tutte quelle proporzioni che derivano dalla storia dell’architettura. Ciò premesso, il compito sarà quello di generare nuovi spazi architettonici, per fare questo, si comincia ad analizzare i particolari della facciata per stabilire le soluzioni che più si prestano a questa composizione, cercando di rimanere sempre in dialogo con quella che è stata l’idea iniziale.  Questi due schizzi, io li definirei aggressivi, in quanto essi sono intuitivi, veloci e carichi di tensione progettuale, dove gli errori non sono considerati , ma anzi, vengono violentemente cancellati e sovrapposti con altre soluzioni, allo scopo di visualizzare l’immagine migliore. In questa fase, si comincia a trattare con i diversi materiali, sia strutturali che di finiture, come metallo, legno e vetro o similari, sempre in linea di massima.
Schizzo delle facciate con strutture portanti orizzontali e verticali e vetri o similari

sabato 7 dicembre 2013

Disegno di ideazione per un "grattacielo" 2

  “Disegno e colore per l’ideazione di un grattacielo (2)”
L’ideazione di questo edificio è avvenuta in modo del tutto libera e spontanea, come avviene normalmente in natura. Come ho già detto in precedenza non avevo idea o riferimento di progetti da sviluppare per le mie esercitazioni che puntualmente faccio per tenermi allenato con il disegno a mano libera. Possiamo dire che questo progetto, nasce in contemporanea con tutte le persone che seguono da anni il mio blog. L’idea è quella di proporvi una progettazione integrata, disegnando e progettando simultaneamente l’edificio verticale, cercando di trattare tutti gli aspetti che sono fondamentali alla costruzione, correndo parallelamente con la progettazione assieme alla natura, attraverso l’analisi sia della vita che della struttura delle piante in genere e più in particolare, quella degli alberi. Non farò approfondimenti scientifici, anche perché la mia intenzione è solo una esercitazione progettuale, volta a comunicare la forza che un progetto, può avere mettendo in atto solo la conoscenza e la creatività, attraverso il disegno a mano libera. In questa prima parte, dopo l’ideazione generale, passiamo a vedere più da vicino il funzionamento di questo edificio, scoprendone sempre attraverso il disegno tutte le sue potenzialità. La progettazione scorre in modo naturale senza molti ripensamenti; si incomincia tramite una sezione orizzontale “tipo”, a vedere tutti gli aspetti principali legati alle strutture verticali e orizzontali, i collegamenti nelle due direzioni e quindi le tamponature esterne con le varie texture, sia strutturali che delle membrane di chiusura. Tutti gli impianti e la climatizzazione dei vari livelli con i cavedi e le strutture reticolari a scomparsa per il passaggio di cavi e tubazioni. Per capire le funzioni descritte e individuate nel disegno è necessario passare a un schizzo assonometrico esploso per avere una maggiore comprensione dell’idea progettuale. Siamo ancora in una fase embrionale del progetto, poi ci saranno altri passaggi graduali di approfondimento. Comunque, ribadisco il concetto iniziale; anche nei successivi approfondimenti, il progetto anche se cercherà di trattare elementi particolari, sarà sempre di massima e avrà un carattere puramente didattico.    
 

domenica 1 dicembre 2013

Disegno di ideazione di un "grattacielo" 1

“Disegno e colore per l’ideazione di un grattacielo”

Con il disegno a matita di gradazione  (f), costruisco l’ossatura dell’edificio che non esiste e quindi provo a immaginare, tenendo conto, per quanto è possibile, di alcuni principi fondamentali della costruzione. Poi chiaramente, la fantasia deve liberarsi in modo da generare nuove composizioni. Il linguaggio architettonico sarà il protagonista, cercherà in ogni condizione di mettersi a servizio della mente per formulare nuove architetture.

Il colore giallo, diventa il colore di base su cui successivamente verranno messi gli altri colori. Questo colore sarà passato su tutte le superfici vetrate e in corrispondenza della linea dell’orizzonte.

I colori, verde acqua e tutti gli azzurri, saranno utilizzati successivamente per visualizzare meglio i vetri e il cielo, creando contrasti anche tra l’edificio e le nuvole.

Infine, metteremo l’argento per il metallo e i marroni per creare le tamponature dell’edificio. Per completare, utilizzerò colori come il viola e il nero per creare giochi di luce e di ombre, mentre il bianco servirà per dare i colpi di luce.
 Matita gradazione f
 Colore giallo
Colore verde acqua, azzurro cielo e azzurro mare
Colore argento, marrone chiaro e marrone scuro, violetto e nero con bianco acrilico.

domenica 17 novembre 2013

Disegno con il colore


“Disegno con il colore”
Gli strumenti classici che normalmente utilizziamo per disegnare, sono le matite a varie gradazioni, a seconda della necessità del disegno o della grandezza dello stesso. Questa volta ho voluto realizzare due disegni fatti interamente solo con il colore, nel caso specifico sono state utilizzati tubetti di tempera con l’aggiunta di acqua e acrilico a penna grossa, su supporto cartaceo colorato di grammatura 200.
La cosa più interessante di questo lavoro è stata senza dubbio, l’idea di combinare più tecniche di trasporto del colore sul foglio. Infatti, i due disegni immaginari sono stati prima abbozzati, utilizzando un piccolo pennello adatto per la tempera. Questo ha permesso di ottenere un primo strato di disegno ancora non chiaro, sia per quanto riguarda il segno che per il soggetto.
Successivamente, gli stessi tubetti di colore si sono prestati come se fossero dei pennelli o meglio delle matite colorate. In seguito, ho pensato di intervenire con i tovaglioli di carta sia per recuperare il colore in eccesso, ma anche per sfumare e dipingere con la mano, in modo da continuare a intervenire sul disegno creativo. Il tocco finale è stato senza dubbio l’intervento diretto con le dita, eliminando ogni mezzo intermedio sia dei pennelli che di altri elementi preposti. Per dare le opere finite e complete, sono state date tramite colore acrilico, cadute e trascinamenti di colore bianco, per i riflessi e le aggiunte compositive.


Una volta fatto il primo disegno che è più marcato e deciso, un’altro foglio di cartoncino è stato sovrapposto ai fini di ottenere una specie di impronta che è servita come base per realizzare il disegno successivo, più delicato rispetto al primo.   

sabato 2 novembre 2013

Architetture

“Visioni architettoniche”

Un disegno fatto esclusivamente a mano libera, senza una traccia, una richiesta ben precisa o un riferimento. Un foglio di carta di colore bianco, vuoto come lo spazio che percepiamo, quello stesso spazio che ci maschera le cose che possiamo vedere solo attraverso l’esperienza. Una forza che non riconosce nulla delle cose razionali, degli ordini architettonici, dei canoni geometrici e funzionale ecc.,  per avere il massimo del grado di libertà e creatività, dove anche le più avanzate tecnologie di grafica computerizzata vengono ad essere per un momento accantonate. Il lavoro creativo diventa l’unico mezzo per sviluppare nuove frontiere, l’uomo ancora una volta è al centro di ogni cosa. Un’architettura che riemerge da uno scavo di tipo archeologico, dove si conosce solo il sito, mentre tutto il resto è  da scoprire. Un lavoro attento e minuzioso dove la possibilità di sbagliare è dietro l’angolo. Si tratta di riconoscere da subito se la linea che stiamo tracciando,  sarà quella più vicina alla prima trovata e quindi, in armonia con il tutto. Dunque, non sono solo linee che si aprono in varie direzioni, ma anche volumi nello spazio reale, come una scultura tridimensionale che affronta, nel suo insieme, contemporaneamente tutte le esperienze del progetto.

domenica 20 ottobre 2013

Disegno di un anello

domenica 13 ottobre 2013

Disegno a penna di architettura



Disegno a penna per l’ideazione di un progetto di riqualificazione ispirato al mare

Questi disegni o schizzi, sono interessanti dal mio punto di vista, in quanto essi rappresentano i primi passi verso un progetto di architettura. Sono idee che non hanno ancora nulla per poter essere definiti tali e quindi facilmente modificabili. Idee sottoforma di schizzi dove è possibile in ogni momento, passare a cose completamente opposte. Questa idea per esempio,  racconta di una intuizione fluida e dinamica, ecco perché, sia il disegno che lo schizzo diventano discipline fantastiche, dove tutto può in ogni momento modificarsi e darci il tempo di capire e individuare la strada da percorrere nei progetti. Nella rappresentazione di questi schizzi o disegni, possiamo apprezzare sopra, la pianta o una ipotetica vista dall’alto dell’edificio; mentre in basso, l’immagine di come potrebbe essere l’eventuale facciata, con le sue ombre e la sua plasticità, in quella determinata posizione della luce. Attraverso il chiaroscuro, possiamo simulare tutte le sensazione plastiche delle facciate siano esse frontale che diagonali o a tuttotondo, come avviene per la scultura. Purtroppo oggi, con la progettazione in epoca contemporanea, molte di queste considerazioni preliminari per un progetto, si sono sostituite  e quindi inconsapevoli di verifiche che dovrebbero essere sempre alla base del progetto di architettura. Infatti, se proviamo a fare una ricognizione su internet, dei progetti realizzati e non, ci accorgiamo che moltissimi di questi, sono risultati di laboratorio che una volta realizzati, vivono da soli senza dialogare con l’intorno, come macchine o meglio brutte astronavi. 

mercoledì 25 settembre 2013

“Disegno di interno in prospettiva”

Riuscire a inserire  nel quadro prospettico di un disegno molte cose è sempre stato un momento di particolare attenzione, prima di fissare una scena in modo definitivo, sia se si tratti di un disegno o una immagine. Il problema principale, diventa la scelta dell’angolo sulla visuale di apertura, verso lo spazio che dovrà comunque, sempre tenere conto dei parametri che insistono sulle deformazione che avvengono normalmente nella rappresentazione. Naturalmente, questa deformazione interessa non solo le geometrie dove la scena è ambientata, ma con esso, ogni cosa si trascina e viene ad essere influenzata dalla deformazione delle pareti che compongono l’ambiente, fino agli stessi oggetti. L’insieme di tutte queste manifestazioni visive,  possono essere accettate e controllate all’interno di certi limiti, rispetto il quale, lo spazio diventa irreale e aberrato.
Schizzo prospettico d'insieme di tutto l'ambiente con un grande angolo di visuale.
 Particolare del dettaglio di alcuni oggetti in prospettiva.
Particolare di un dettaglio più ampio della scena prospettica, dove gli elementi di arredo e gli oggetti seguono la deformazione controllata dell'intera scena prospettica.
Nota: Il disegno prospettico in oggetto, prende in considerazione solo poche linee e macchie di colore che dovranno formare l'immagine definitiva d'insieme.

sabato 31 agosto 2013

“La composizione architettonica”

Il disegno è una disciplina che risulta legata fortemente alla “composizione architettonica”, infatti, non a caso voglio presentare una esercitazione volumetrica che analizza la costruzione per parti, di elementi che vengono aggregati tra loro in modo reale e funzionale tenendo costantemente presente la composizione geometrica secondo canoni di armonia e sintesi spaziale.
Gli elementi volumetrici, vengono analizzati contemporaneamente sia dal punto di vista delle varie esigenze d’uso che dal risultato che questi possano offrire alla percezione spaziale di chi le osserva. Quindi, anche la progettazione materica, diventa come quella fatta attraverso il disegno, dove gli elementi vengono immaginati e pensati attraverso le rappresentazioni grafiche che tutti conosciamo. 

Per quanto riguarda il disegno, lo schizzo a mano libera, rappresenta un momento della disciplina molto particolare in quanto il progettista, attraverso questa dote, si libera totalmente dagli schemi per creare e immaginare cose nuove. Lo stesso vale per la composizione plastica o materica, dove in questo caso il progettista muove liberamente gli elementi compositivi nello spazio senza una precisa strada da seguire. Tuttavia, la composizione avviene simultaneamente attraverso l’estro del progettista che dopo innumerevoli prove e posizioni, crea le nuove forme e i nuovi spazi.
Purtroppo, nonostante tutte le innovazioni che oggi noi progettisti abbiamo a disposizione per creare nuove architetture, bisogna necessariamente fare una grande riflessione sull’architettura contemporanea di questi ultimi decenni, specialmente su numerosi progetti che sono stati già realizzati, quelli in corso di esecuzione e altri che sono in previsione, firmati da quei pochi nomi che tengono il monopolio delle costruzioni planetarie.
L’architettura, come ogni altra scienza non può essere gestita solo dalle macchine per fare speculazione, bisogna avere il coraggio di trovare un maggiore equilibrio in modo da ridare all’uomo lo spazio che è riuscito a guadagnarsi per ritrovare l’armonia.






L’architettura dovrà necessariamente ritrovare una sua dimensione nei concetti e nei valori, sicuramente questo rallenterà notevolmente la corsa inesorabile che attualmente è in atto in tutto il pianeta. Una via di mezzo.  

sabato 6 luglio 2013

“Esercizi attraverso i disegni di ideazione per le camere da bagno ispirate a vari stili ”

Lo stile contemporaneo “avveniristico”

Sono ormai diventati tantissimi i disegni nel mio Blog “Di20” Vent’anni di disegni, a cui mi dedico da circa due anni. Dopo una prima ricognizione del materiale prodotto nel tempo e pubblicato con testi riguardanti i disegni, le tecniche ma non solo, attualmente il blog si presenta con nuovi disegni prodotti in contemporanea con i lavori in corso o idee di progetti. Mi piacerebbe a breve, trovare un sistema organizzativo per essere più vicino e immediato con il mondo del disegno per creare un vero canale di contatto con tutti gli interessati, ai fini di tenere sempre alto il valore del disegno a mano nella mondo della progettazione, per stabilire il corretto rapporto tra la tecnologia e il lavoro manuale.
I disegni sono stati realizzati su cartoncino liscio di colore camoscio e di grammatura 200.

La tecnica: pastelli, matite e colori acrilici.



sabato 29 giugno 2013


“Esercizi attraverso i disegni di ideazione per le camere da bagno ispirate a vari stili ”
I disegni rappresentati in queste due tavole, fanno parte dello studio per l’arredo di una stanza da bagno, ispirata alle bottiglie dei profumi. Le sagome dei mobili riprendono nella loro forma, il disegno delle classiche bottiglie dei profumi nel forme geometriche che vanno da quelle più spigolose a quelle curvilinee . Poche segni per rappresentare l’idea che, attraverso schizzi prospettici e assonometrici, ci fanno immaginare nello spazio gli elementi di arredo; mentre i disegni sul piano aiutano a spiegare la funzione dei mobili in pianta, in alzato e in sezione. Disegni sempre a mano libera e quindi intuitivi nelle proporzioni e nei materiali indicati, che vengono a questi rappresentati.
I disegni sono stati fatti su cartoncino liscio di colore camoscio e di grammatura 200.

La tecnica che utilizzo è sempre la solita fatta con pastelli, matite e colori acrilici. 

mercoledì 12 giugno 2013

“Esercizi attraverso i disegni di ideazione per le camere da bagno ispirate a vari stili ”


L’improvvisa comparsa di un callo, spesso è riconducibile ad un aumento delle pressioni massime per un lungo periodo di tempo in una determinata area del corpo, se questa area è rappresentata poi dalle dita della mano come nella foto, allora possiamo affermare con certezza che si tratta del callo del disegnatore,  che nel caso specifico riguarda proprio la mia mano destra. Non è la prima volta e neanche sarà l’ultima che mi succede questo, a testimoniare la mia grande passione per il disegno a mano libera che utilizzo ogni giorno per dare vita alle mie idee e pensieri.

Con queste due tavole di disegni, inizio una serie di altre idee e soluzioni disegnate e dedicate allo studio di ambienti per il bagno. Disegni questi, che si ispirano a un linguaggio classicheggiante, fatto di decori e linee morbide dove trovano posto soluzioni e combinazione di volute e ornamenti ispirati alla natura, come lo sono stati per i periodi passati nella storia dell’architettura e di quello che oggi tutti chiamiamo interior design.
I disegni sono stati fatti su cartoncino liscio di colore camoscio e di grammatura 200.
La tecnica che utilizzo è sempre la solita fatta con pastelli matite e colori acrilici. 


domenica 5 maggio 2013


“Schizzo in pianta e in alzato”

domenica 21 aprile 2013

5° Edizione "Libera l'arte 2013" organizzata dalla Manini Prefabbricati S.p.A. al Museo dell'Abbazia di S. Pietro di Assisi (PG). L'esposizione delle opere durerà fino al 19 maggio 2013.

Foto dell'esposizione al Museo di Assisi dell'Opera presentata.


Titolo dell'Opera: "L'Intrigante"
2013 Vernice ral poliuretanica su legno - cm. 105x64

L'Opera in sintesi rappresenta una scomposizione architettonica fluida, realizzata in due ore circa, tramite una tecnica di miscelazione con indurente in contemporanea alla realizzazione attraverso vernici poliuretaniche date a  pennello su un supporto in legno di faggio multistrato di mm.5 preparato con base di colore bianco, sempre poliuretanica.

mercoledì 17 aprile 2013

Disegno su carta pergamena

“Il disegno a tecnica mista su carta pergamena”
Il disegno su carta lucida era un metodo per disegnare e rappresentare soprattutto il disegno tecnico e più in generale esso rappresentava il foglio da disegno, dove si poteva intervenire con varie tecniche di disegno. Oggi completamente sostituito con il foglio elettronico, rimane ancora un sistema che ha il proprio fascino sia di rappresentazione che di originalità. Questo disegno che rappresenta lo studio di una seduta che è stata poi realizzata, conserva per me sempre molta emozione, anche se non è passato molto tempo dalla sua realizzazione, rimane sempre interessante. Dettagli e particolari, vengono vissuti in modo naturale e affidati solo alle proprie capacità, senza l’aiuto delle tecnologie che oggi invece ci hanno completamente sostituito, creando inesorabilmente questa separazione. Una semplice linea del disegno può raccontare infinite cose, non solo del progetto, ma anche di noi. Il disegno su carta lucida, rispetto alla carta normale, ci offre la possibilità di creare effetti di disegno che altri supporti non hanno. Il foglio di pergamena consente di intervenire sul disegno con vari tipi di strumenti e mezzi, come per esempio l’uso della china per le parti tecniche e quello delle matite con varie gradazioni, pastelli e colori acrilici o acquerello. In definitiva, si può partire per esempio da un disegno propriamente tecnico, per arrivare a un disegno a tecnica mista che può trasformasi ed entrare a far parte di vere opere d’arte.
                                                 
Foto particolare di dettaglio della sedia realizzata "ASSISE"

http://www.promotedesign.it/bacheca.php?tipo=NEWS&id=0000001157

domenica 14 aprile 2013

Disegni e schizzi

“Disegni a mano per l’ideazione di una lampada da tavolo per il concorso SHARP”
Disegni e schizzi realizzati con varie tecniche. L’idea di partenza è un vero e proprio schizzo quasi primordiale che però contiene all’interno già l’idea di ciò che sarà, che nel mio caso specifico, una lampada. Questi schizzi embrionali sono già risultati frutto di analisi e approfondimenti del progetto, perché tengono conto in primo luogo delle precise richieste a cui siamo chiamati a considerare e contemporaneamente  verranno filtrate e adattate alle nostre esigenze di linguaggio di design, per sviluppare nuove soluzioni e opportunità che il nostro lavoro ci offre continuamente. Poi, si passa a sviluppare, attraverso altri disegni e schizzi, le situazioni e le verifiche spaziali e dimensionali, cercando di organizzare e indirizzare il disegno in modo tale da soddisfare e risolvere tutti i problemi, soprattutto di carattere funzionale senza mai far prevalere nel progetto la funzione sull’immagine estetica. Questa fase è sempre stata molto delicata e quindi è quella a cui bisogna prestare molta più attenzione. Naturalmente, ciò non è sempre sufficiente per dare vita a veri capolavori. In questi disegni, per la parte tecnica, mi sono divertito ad utilizzare diversi tipi di matite, penne e pennarelli; spesso questi risultati, dipendono  dal luogo e l’ora dove mi trovo a lavorare. Questi per esempio, sono stati fatti non necessariamente a tavolino, ma in posti non attrezzati, dove gli strumenti a disposizione erano quelli minimi di base e quindi, la forza era rappresentata dal momento d’ispirazione. Io credo che si possa fare dei bei disegni anche con pochi strumenti a disposizione, quando siamo nella fase creativa.   

Schizzo a pennarello con evidenziatore colore giallo.
Schizzo di ideazione a matita.

Schizzi di ideazione a matita invertiti .
Disegno di ideazione a matita, pennarello e pastelli con acrilico.
Disegno a matita con pennarello e evidenziatore.

domenica 7 aprile 2013



 Disegno a mano libera fatto con la penna "biro" colore nero
Disegno a mano libera fatto con la "matita"

Disegno a mano libera fatto con il "pennarello" colore nero

Disegni a mano libera: china, matita e pennarello

Quando parliamo di disegno, normalmente ci riferiamo a un lavoro che viene svolto tramite uno strumento che sprigiona un componente che può essere o inchiostro, o graffite se parliamo di matite, o altro composto se invece si tratta di pastelli. Altri strumenti come i pennarelli sono alimentati tramite solventi e punte a nailon. Quello che vorrei spiegare attraverso questi tre disegni è la differenza che può esserci tra di loro rispetto i vari punti di vista.
Uno degli aspetti caratteristici che differenziano le tre operazioni riguardano sicuramente la loro tecnica, infatti, analizzando la prima della serie dei disegni che è fatta con una semplice "biro", il segno risulterà più istantaneo e impresso sulla carta. Il tratto risulterà netto e nitido al primo contatto con il supporto cartaceo, la sua punta metallica funzionerà da aratro dove l’inchiostro sarà il seme che lascerà l’impronta in modo indelebile. Il disegno eseguito con una penna a inchiostro diventa utile quando vogliamo dare un’impressione più nitida e sicura di ciò che vogliamo rappresentare, quasi come se il disegno non fosse originale ma una copia virtuale del soggetto che viene rappresentato. Sicuramente il disegno a penna presenta qualche grado in più di difficoltà legato a una serie di motivi, come per esempio, quello dovuto alla freddezza dei mezzi di realizzazione che attraverso il quale dobbiamo esprimerci, poi al fattore psicologico che è legato per esempio alle idee che non possiamo modificare una volta tracciato il disegno. Naturalmente, questo accade soprattutto quando dobbiamo fare disegni che riportano un solo segno di rappresentazione cioè quindi quello corretto. Per quando riguarda le ombre, con questa tecnica diventa tutto obbligato, l’incrocio dei tratti per trovare le profondità e le prospettive ecc.

La "matita" nel disegno, cambia completamente il rapporto con lo strumento. Prima di tutto direi che il mezzo è molto più caldo e in simbiosi con la mano, e poi le sensazioni che ci vengono offerte per esprimerci sono infinite. Il materiale con cui è composta una matita, sicuramente presenta molte similitudini sia per il materiale di supporto di cui è fatta, che per quello interno che fornirà poi la traccia sul foglio che a differenza della penna, essa sarà più dolce e naturale al contatto con la carta. Dipenderà dal nostro stato d’animo o da l'impressione che vogliamo comunicare la differenza del gesto che lascerà nel tratto tutte le sensazioni. Con la matita, come pure per gli altri strumenti, ci limiteremo a parlare di attrezzature di base per il disegno, che nel nostro caso ci aiutano a trasferire l’idea, un’immagine, un disegno su un foglio. Il chiaroscuro con la matita, lo otteniamo sia con la tecnica a tratto precedentemente detta per la penna che con la tecnica dello sfumato che questo strumento ci consente per eccellenza fornendoci un elemento in più molto importante non solo per ottenere risultati più realistici sulla rappresentazione, ma anche come un forte mezzo espressivo capace di evocare le parti più nascoste dell’essere. Il disegno a mano libera realizzato con l’utilizzo della sola matita, rispetto alla penna è più nitido e meno freddo. Infatti un disegno a matita viene percepito spesso come l’originale, quasi ha rappresentare la storia, l’idea originale, ciò che prepara l’opera.

Il "pennarello", rappresenta in ordine d’uso, quello che arriva per ultimo nella scena del disegno a mano libera, infatti, prima troviamo la matita, poi l’inchiostro e poi successivamente i pennarelli. Questi, rappresentano in qualche modo il disegno moderno specialmente se utilizzati nelle varie gamme di colori e dimensioni. Ci consentono di ottenere ottimi risultati anche nel campo della rappresentazione realistica. Nel nostro caso, come abbiamo detto per la penna e la matita, il pennarello di base di colore nero ci consente di ottenere disegni ancora più netti rispetto alla penna a inchiostro. Naturalmente con questa tecnica, il grado di difficoltà di utilizzo diventa ancora più alto rispetto alla penna, specialmente se il supporto del foglio è molto poroso. Il disegno a mano libera fatto con il pennarello, deve essere veloce e deciso senza ripensamenti, in questo modo il è possibile ottenere ottimi risultati sia di nitidezza che originalità. Anche per questa tecnica, le ombre vengono realizzate tramite tratteggio e incrocio delle linee tenendo sempre alta l’attenzione sia nella attesa della asciugatura che nella giusta sovrapposizione dei tratti. Questo tecnica consente di ottenere buoni risultati dal punto di vista tecnico ma difficilmente potrà raggiungere alti livelli estetici e artistici.