Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

domenica 21 aprile 2013

5° Edizione "Libera l'arte 2013" organizzata dalla Manini Prefabbricati S.p.A. al Museo dell'Abbazia di S. Pietro di Assisi (PG). L'esposizione delle opere durerà fino al 19 maggio 2013.

Foto dell'esposizione al Museo di Assisi dell'Opera presentata.


Titolo dell'Opera: "L'Intrigante"
2013 Vernice ral poliuretanica su legno - cm. 105x64

L'Opera in sintesi rappresenta una scomposizione architettonica fluida, realizzata in due ore circa, tramite una tecnica di miscelazione con indurente in contemporanea alla realizzazione attraverso vernici poliuretaniche date a  pennello su un supporto in legno di faggio multistrato di mm.5 preparato con base di colore bianco, sempre poliuretanica.

mercoledì 17 aprile 2013

Disegno su carta pergamena

“Il disegno a tecnica mista su carta pergamena”
Il disegno su carta lucida era un metodo per disegnare e rappresentare soprattutto il disegno tecnico e più in generale esso rappresentava il foglio da disegno, dove si poteva intervenire con varie tecniche di disegno. Oggi completamente sostituito con il foglio elettronico, rimane ancora un sistema che ha il proprio fascino sia di rappresentazione che di originalità. Questo disegno che rappresenta lo studio di una seduta che è stata poi realizzata, conserva per me sempre molta emozione, anche se non è passato molto tempo dalla sua realizzazione, rimane sempre interessante. Dettagli e particolari, vengono vissuti in modo naturale e affidati solo alle proprie capacità, senza l’aiuto delle tecnologie che oggi invece ci hanno completamente sostituito, creando inesorabilmente questa separazione. Una semplice linea del disegno può raccontare infinite cose, non solo del progetto, ma anche di noi. Il disegno su carta lucida, rispetto alla carta normale, ci offre la possibilità di creare effetti di disegno che altri supporti non hanno. Il foglio di pergamena consente di intervenire sul disegno con vari tipi di strumenti e mezzi, come per esempio l’uso della china per le parti tecniche e quello delle matite con varie gradazioni, pastelli e colori acrilici o acquerello. In definitiva, si può partire per esempio da un disegno propriamente tecnico, per arrivare a un disegno a tecnica mista che può trasformasi ed entrare a far parte di vere opere d’arte.
                                                 
Foto particolare di dettaglio della sedia realizzata "ASSISE"

http://www.promotedesign.it/bacheca.php?tipo=NEWS&id=0000001157

domenica 14 aprile 2013

Disegni e schizzi

“Disegni a mano per l’ideazione di una lampada da tavolo per il concorso SHARP”
Disegni e schizzi realizzati con varie tecniche. L’idea di partenza è un vero e proprio schizzo quasi primordiale che però contiene all’interno già l’idea di ciò che sarà, che nel mio caso specifico, una lampada. Questi schizzi embrionali sono già risultati frutto di analisi e approfondimenti del progetto, perché tengono conto in primo luogo delle precise richieste a cui siamo chiamati a considerare e contemporaneamente  verranno filtrate e adattate alle nostre esigenze di linguaggio di design, per sviluppare nuove soluzioni e opportunità che il nostro lavoro ci offre continuamente. Poi, si passa a sviluppare, attraverso altri disegni e schizzi, le situazioni e le verifiche spaziali e dimensionali, cercando di organizzare e indirizzare il disegno in modo tale da soddisfare e risolvere tutti i problemi, soprattutto di carattere funzionale senza mai far prevalere nel progetto la funzione sull’immagine estetica. Questa fase è sempre stata molto delicata e quindi è quella a cui bisogna prestare molta più attenzione. Naturalmente, ciò non è sempre sufficiente per dare vita a veri capolavori. In questi disegni, per la parte tecnica, mi sono divertito ad utilizzare diversi tipi di matite, penne e pennarelli; spesso questi risultati, dipendono  dal luogo e l’ora dove mi trovo a lavorare. Questi per esempio, sono stati fatti non necessariamente a tavolino, ma in posti non attrezzati, dove gli strumenti a disposizione erano quelli minimi di base e quindi, la forza era rappresentata dal momento d’ispirazione. Io credo che si possa fare dei bei disegni anche con pochi strumenti a disposizione, quando siamo nella fase creativa.   

Schizzo a pennarello con evidenziatore colore giallo.
Schizzo di ideazione a matita.

Schizzi di ideazione a matita invertiti .
Disegno di ideazione a matita, pennarello e pastelli con acrilico.
Disegno a matita con pennarello e evidenziatore.

domenica 7 aprile 2013



 Disegno a mano libera fatto con la penna "biro" colore nero
Disegno a mano libera fatto con la "matita"

Disegno a mano libera fatto con il "pennarello" colore nero

Disegni a mano libera: china, matita e pennarello

Quando parliamo di disegno, normalmente ci riferiamo a un lavoro che viene svolto tramite uno strumento che sprigiona un componente che può essere o inchiostro, o graffite se parliamo di matite, o altro composto se invece si tratta di pastelli. Altri strumenti come i pennarelli sono alimentati tramite solventi e punte a nailon. Quello che vorrei spiegare attraverso questi tre disegni è la differenza che può esserci tra di loro rispetto i vari punti di vista.
Uno degli aspetti caratteristici che differenziano le tre operazioni riguardano sicuramente la loro tecnica, infatti, analizzando la prima della serie dei disegni che è fatta con una semplice "biro", il segno risulterà più istantaneo e impresso sulla carta. Il tratto risulterà netto e nitido al primo contatto con il supporto cartaceo, la sua punta metallica funzionerà da aratro dove l’inchiostro sarà il seme che lascerà l’impronta in modo indelebile. Il disegno eseguito con una penna a inchiostro diventa utile quando vogliamo dare un’impressione più nitida e sicura di ciò che vogliamo rappresentare, quasi come se il disegno non fosse originale ma una copia virtuale del soggetto che viene rappresentato. Sicuramente il disegno a penna presenta qualche grado in più di difficoltà legato a una serie di motivi, come per esempio, quello dovuto alla freddezza dei mezzi di realizzazione che attraverso il quale dobbiamo esprimerci, poi al fattore psicologico che è legato per esempio alle idee che non possiamo modificare una volta tracciato il disegno. Naturalmente, questo accade soprattutto quando dobbiamo fare disegni che riportano un solo segno di rappresentazione cioè quindi quello corretto. Per quando riguarda le ombre, con questa tecnica diventa tutto obbligato, l’incrocio dei tratti per trovare le profondità e le prospettive ecc.

La "matita" nel disegno, cambia completamente il rapporto con lo strumento. Prima di tutto direi che il mezzo è molto più caldo e in simbiosi con la mano, e poi le sensazioni che ci vengono offerte per esprimerci sono infinite. Il materiale con cui è composta una matita, sicuramente presenta molte similitudini sia per il materiale di supporto di cui è fatta, che per quello interno che fornirà poi la traccia sul foglio che a differenza della penna, essa sarà più dolce e naturale al contatto con la carta. Dipenderà dal nostro stato d’animo o da l'impressione che vogliamo comunicare la differenza del gesto che lascerà nel tratto tutte le sensazioni. Con la matita, come pure per gli altri strumenti, ci limiteremo a parlare di attrezzature di base per il disegno, che nel nostro caso ci aiutano a trasferire l’idea, un’immagine, un disegno su un foglio. Il chiaroscuro con la matita, lo otteniamo sia con la tecnica a tratto precedentemente detta per la penna che con la tecnica dello sfumato che questo strumento ci consente per eccellenza fornendoci un elemento in più molto importante non solo per ottenere risultati più realistici sulla rappresentazione, ma anche come un forte mezzo espressivo capace di evocare le parti più nascoste dell’essere. Il disegno a mano libera realizzato con l’utilizzo della sola matita, rispetto alla penna è più nitido e meno freddo. Infatti un disegno a matita viene percepito spesso come l’originale, quasi ha rappresentare la storia, l’idea originale, ciò che prepara l’opera.

Il "pennarello", rappresenta in ordine d’uso, quello che arriva per ultimo nella scena del disegno a mano libera, infatti, prima troviamo la matita, poi l’inchiostro e poi successivamente i pennarelli. Questi, rappresentano in qualche modo il disegno moderno specialmente se utilizzati nelle varie gamme di colori e dimensioni. Ci consentono di ottenere ottimi risultati anche nel campo della rappresentazione realistica. Nel nostro caso, come abbiamo detto per la penna e la matita, il pennarello di base di colore nero ci consente di ottenere disegni ancora più netti rispetto alla penna a inchiostro. Naturalmente con questa tecnica, il grado di difficoltà di utilizzo diventa ancora più alto rispetto alla penna, specialmente se il supporto del foglio è molto poroso. Il disegno a mano libera fatto con il pennarello, deve essere veloce e deciso senza ripensamenti, in questo modo il è possibile ottenere ottimi risultati sia di nitidezza che originalità. Anche per questa tecnica, le ombre vengono realizzate tramite tratteggio e incrocio delle linee tenendo sempre alta l’attenzione sia nella attesa della asciugatura che nella giusta sovrapposizione dei tratti. Questo tecnica consente di ottenere buoni risultati dal punto di vista tecnico ma difficilmente potrà raggiungere alti livelli estetici e artistici.        


lunedì 1 aprile 2013

“Disegni a mano libera per una casa privata”

DISEGNI.
DISEGNO A MANO DELLA FASE DI IDEAZIONE DELLA PRIMA PROPOSTA DISTRIBUTIVA.
DISEGNO DEI LAVORI DI DEMOLIZIONE E DI COSTRUZIONE.
PRIMA PROPOSTA CON DUE CAMERE.
SCHIZZO A MANO LIBERA DELL'INGRESSO.
SCHIZZO A MANO DELLA NUOVA ZONA GIORNO. 
DISEGNO A MANO DELLA CAMERA GRANDE: VISTA SULLA CABINA ARMADIO E LA ZONA INGRESSO ALLA CAMERA E AL BAGNO.
SCHIZZO PROSPETTICO A MANO LIBERA: VISTA DELLA CAMERA DEI RAGAZZI.
DISEGNO A MANO LIBERA DELLA SECONDA PROPOSTA DISTRIBUTIVA.


“Disegni a mano libera per una casa privata”

 “PRIMA PROPOSTA CON DUE CAMERE DA LETTO, AMPI SPAZI DELLA ZONA GIORNO E SERVIZI”
L’idea principale è stata quella di ribaltare completamente la zona giorno con la zona  notte, rispetto alla pianta attuale, cercando cosi, di mantenere la posizione dei servizi principali con la nuova distribuzione, vicini con gli scarichi dell’attuale bagno, creando doppi servizi anche se ciò ha comportato la rinuncia di avere la finestra nel bagno a fronte però di un maggiore sfruttamento sia dello spazio che della funzionalità di tutta la nuova distribuzione dell’intero spazio abitativo. Tutti gli spazi risultano utilizzati al meglio per essere vissuti in modo completo e contemporaneo in piena armonia per chi li abita. La zona giorno è organizzata in un grande spazio e la cucina invece, risulta delimitata da una porta scorrevole cieca, mentre per la porzione più a vista troviamo una porta in vetro voluta per captare luce dalla vicina finestra, lasciando intravedere parte della cucina che presenta una continuità con la zona giorno; mentre sul lato opposto trova spazio anche una lavanderia e una dispensa. La zona notte e costituita da una camera patronale ampia e con una cabina armadio rivestita completamente in legno, come tra l’altro tutti i pavimenti della casa che sono in legno eccetto quelli della cucina e dei servizi igienici che sono in marmo o ceramici;  la cabina armadio è stata ricavata dal vecchio ripostiglio e  un bagno, da cui si accede dalla camera che risulta completo e organizzato anche con una ampia doccia. Disimpegnata e indipendente, risulta la camera dei ragazzi da cui si accede dalla zona di ingresso alla casa, attraverso uno spazio guardaroba dove si trova anche l’accesso del secondo bagno con doccia. In questa camera e nella zona giorno, si trovano gli interventi edilizi più significativi  come risulta evidenziato nella pianta sovrapposta tra demolizioni e le costruzioni. Una serie di schizzi prospettici in alzato, disegnati rigorosamente a mano libera, individuano i nuovi spazi più importanti della casa che si vengono a creare con la nuova proposta di distribuzione.
 “SECONDA PROPOSTA CON LA TERZA CAMERA”
Nella seconda proposta, la richiesta è stata quella di ottenere dallo stesso spazio, la possibilità di avere una seconda camera destinata per i ragazzi, impresa non facile, soprattutto per la presenza dei  due vincoli non indifferenti quali gli scarichi per la creazione dei due bagni e  le finestre o portefinestre come secondo vincolo di difficoltà in quanto non ammesse modifiche sugli esterni. D’altra parte, la superficie a disposizione per una seconda camera lo spazio lo consentiva e quindi, era proprio un peccato non provarci. Il risultato ottenuto in pianta, rappresenta sicuramente un’ottima base per un approfondimento del progetto di interni.