“Lo schizzo
di un edificio ambientato nel contesto”
Lo schizzo
come mezzo di rappresentazione per valutare l’impatto ambientale o/e
paesaggistico, ormai non è più accettato dalle Sovrintendenze, non solo perché oggi
ci sono strumenti di rappresentazione virtuale molto sofisticati, ma anche perché,
attraverso quest’ultimi, le possibilità di simulazione con la realtà sono molto
sorprendenti. Infatti, sono d’accordo che per queste valutazioni vengono
richiesti fotomontaggi di edifici più in generale all’interno del contesto
reale, ma anche nel campo del restauro, degli spazi urbani come piazze o arredo
ecc. L’immagine virtuale oggi, consente di arrivare a una definizione iperrealistica
attraverso dettagliate schede sui materiali come vetro o acciaio con
possibilità di scegliere tutte le tipologie dei materiali e finiture di ogni
genere. Sia il disegno che lo schizzo, non anno queste pretese di definizioni.
Quindi, il disegno oggi più che mai, dovrà essere sempre più considerato
importante nel campo dello studio della progettazione e in tutte le fasi
preparatorie di un progetto. Noi oggi con gli ausili tecnologici riusciamo in
breve tempo a simulare pezzi di realtà che ci aiutano a capire in anticipo gli
effetti sull’ambiente, recuperando tempo e costi per pensare nuove soluzioni
che, a mio giudizio, dovremmo fare in parte attraverso l’uso dello schizzo e
più in generale del disegno a mano. Il problema vero, oggi, è che non sappiamo
più disegnare o tenere una matita in mano. Abbiamo perso non solo l’esercizio
ma anche il piacere che il disegno a mano ci può dare. Disegnare, non significa
perdere del tempo solo perché oggi ci sono programmi e strumenti digitali che
ci permettono di fare cose che evidentemente oggi non riusciremo più a fare
manualmente in cosi breve tempo, ci sbagliamo sicuramente. Per cambiare questa
tendenza, la scuola in primis dovrebbe rivalutare e prendere in considerazione seriamente
questa disciplina affiancandola parallelamente alle altre discipline
contemporanee sia per non perdere la memoria e sia per ottimizzare meglio lo
studio e il lavoro nel futuro.