Il disegno è una disciplina che risulta legata fortemente alla
“composizione architettonica”, infatti, non a caso voglio presentare una
esercitazione volumetrica che analizza la costruzione per parti, di elementi
che vengono aggregati tra loro in modo reale e funzionale tenendo costantemente
presente la composizione geometrica secondo canoni di armonia e sintesi
spaziale.
Gli elementi volumetrici, vengono analizzati contemporaneamente
sia dal punto di vista delle varie esigenze d’uso che dal risultato che questi
possano offrire alla percezione spaziale di chi le osserva. Quindi, anche la
progettazione materica, diventa come quella fatta attraverso il disegno, dove
gli elementi vengono immaginati e pensati attraverso le rappresentazioni
grafiche che tutti conosciamo.
Per quanto riguarda il disegno, lo schizzo a mano libera,
rappresenta un momento della disciplina molto particolare in quanto il
progettista, attraverso questa dote, si libera totalmente dagli schemi per creare
e immaginare cose nuove. Lo stesso vale per la composizione plastica o materica, dove in
questo caso il progettista muove liberamente gli elementi compositivi nello
spazio senza una precisa strada da seguire. Tuttavia, la composizione avviene
simultaneamente attraverso l’estro del progettista che dopo innumerevoli
prove e posizioni, crea le nuove forme e i nuovi spazi.
Purtroppo, nonostante tutte le innovazioni che oggi noi
progettisti abbiamo a disposizione per creare nuove architetture, bisogna necessariamente fare una
grande riflessione sull’architettura contemporanea di questi ultimi decenni,
specialmente su numerosi progetti che sono stati già realizzati, quelli in corso di esecuzione e altri che sono in
previsione, firmati da quei pochi nomi che tengono il monopolio delle costruzioni
planetarie.
L’architettura, come ogni altra scienza non può essere gestita
solo dalle macchine per fare speculazione, bisogna avere il coraggio di trovare un maggiore equilibrio in modo da ridare
all’uomo lo spazio che è riuscito a guadagnarsi per ritrovare l’armonia.
L’architettura dovrà necessariamente ritrovare una sua
dimensione nei concetti e nei valori, sicuramente questo rallenterà
notevolmente la corsa inesorabile che attualmente è in atto in tutto il
pianeta. Una via di mezzo.