Pensando agli oltre 500 disegni già pubblicati sul mio blog, non posso che dire, “la matita”, come mezzo principale dei miei disegni rappresenta un felice e armonioso rapporto nonostante le nuove tecnologie. Questo strumento è stato per me importantissimo, se poi si scopre che il materiale di cui essa è fatta, rappresenta la futura tecnologia per i computer, questo per me è il massimo. Infatti, si dice non a caso che la matita, ancora una volta riesce a immaginare il nostro futuro.
Io continuo ad usarla perché mi piace è mi da tanta soddisfazione sia negli schizzi che nei disegni più elaborati, una parte di me. Un progetto, all’inizio quando è ancora un’idea, gli elementi non sono ancora del tutto chiari, la matita, data con sapienza, riesce invece a dare un’immagine finita di un progetto che non c’è. Nel caso di questi disegni dove veniva richiesta un’immagine di architettura “parametrica”, intesa come rivestimento delle facciate e quindi del blocco tridimensionale esterno, il disegno a matita con il suo chiaro scuro diventa protagonista fondamentale, riuscendo a dare il senso di fluidità tipica della scultura che oggi tutti facciamo con l’ausilio di programmi tramite il computer. Io personalmente questi movimenti, li gestisco a mano per due motivi principali, uno, perché è una dote innata, due perché ho studiato e lavorato tanto. Tutte le possibilità e i mezzi che il computer oggi offre, dovrebbero essere messe a disposizione di persone esperte per evitare il peggio. Infatti, se provassimo a fare una analisi più approfondita e attenta di tutto ciò che oggi viene progettato e aimè realizzato, scopriamo che solo una piccola parte di questi progetti possono essere considerati validi dal punto di vista formale e architettonico. Questo non significa che un progetto non possa uscire dai canoni classici di armonizzazione, anzi, il computer dovrebbe essere uno stimolo in più per creare nuove cose ma sempre rispondenti a quelle armonie prima dette che non trovano mai fine.