Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

sabato 2 aprile 2011

Basilica di San Miniato al Monte - Firenze

Schizzo della facciata
San Miniato al Monte XI secolo - Esempio di architettura romanica fiorentina
Schizzo interno e particolare dei disegni policromi
Immagine dell'interno
Schizzi della pianta dell'edificio

Immagine della cripta
Schizzi di studio dei marmi policromi (verde di prato e carrara)


A Firenze, nel Maggio del 90’ mi ero da poco laureato in Architettura all’Università “La Sapienza” di Roma, e fatto l’esame di stato per iniziare l’esercizio alla professione. Andai a Firenze da mio fratello che era impegnato nel campo della ristorazione, per dargli una mano ad aprire una paninoteca nel centro. Eravamo sotto le festività di fine anno e io mi trovavo a casa dei miei genitori in Calabria in un posto meraviglioso, dove la meraviglia non era stata fatta dall’uomo, come è successo a Firenze, ma il merito è di madre natura. Così ebbe inizio la mia professione, dietro un bancone per servire i clienti che diventavano sempre più numerosi grazie all’impegno che ogni giorno mettevo per migliorare il servizio, la qualità dei prodotti, la cortesia e la cosa principale di tutte, la creatività, che riuscivo a mettere nell’esporre i prodotti sempre freschi in vetrina tanto da essere fotografati dai turisti, che poi sarebbero venuti di ritorno dalle visite ai musei per consumare nel nostro locale “Il boccondivino”, in via di Porta Rossa, oggi purtroppo sparito. Questo introduce nel contesto, dei disegni fatti in quel periodo a Firenze. Gli accordi con mio fratello erano di sei mesi per avviare l’attività, che doveva servire per dare un lavoro a una delle mie sorelle, a cui la vita non ha sorriso e di questo sono profondamente dispiaciuto, anche se lei è straordinaria, nonostante abbia la sclerosi multipla in stato avanzato, è sempre sorridente e dice di stare sempre bene. In quei mesi, durante le pause di lavoro e il giorno libero, me ne andavo per la città a studiare più da vicino i monumenti, le chiese, l’arte nel senso più completo del termine. Firenze è un museo all’aperto, dove si può trovare di tutto. Molti disegni che ho conservato di quel periodo particolare mi sono serviti moltissimo, soprattutto per approfondire tutte le opere presenti.

Nel mese di maggio Firenze è splendida, e io mi trovavo alla Basilica di San Miniato al Monte, appena più su del Piazzale Michelangelo. Quanta meraviglia davanti ai miei occhi. Dopo una attenta visita dell’intero complesso, incominciai dall’esterno, a prendere appunti realizzando uno schizzo della facciata, su uno dei miei blocchi da schizzo per acquerello di dimensioni 24x32, attrezzato di matite a diverse gradazioni, una gomma e un temperino, con qualche matita colorata. I disegni sono di getto e hanno, in questo caso, la funzione di appunti grafici e annotazioni, per descrivere meglio i dettagli o i contesti della composizione. Poi ci sono gli schizzi dell’interno della chiesa e la pianta, per capire gli spazi e la loro logica compositiva. Di questa chiesa, ma non solo, ho trovato una fonte formale inesauribile nei disegni policromi, siano essi delle facciate che dei pavimenti. Attraverso il ridisegno di questi, seppur in forma di schizzo, questi mi aiutavano a comprendere meglio le composizioni in modo quasi da ripercorrere l’iter dei maestri, che li anno pensati e realizzati con grande maestria, che a Firenze, rappresentavano una parte importantissima nella riuscita delle opere d'arte.