Disegni,disegni e disegni...

Disegni,disegni e disegni...
Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

mercoledì 4 luglio 2012

Particolari opere all’interno del Museo dell’Opera del Duomo a Pisa.


Un paio d’ore a disposizione in una calda giornata Pisana trascorsi all’interno del museo. La visita incomincia presto, un primo inganno alla biglietteria dove mi assicurano che l’ambiente all’interno è condizionato. Fatto il biglietto, la sorpresa è alle porte. Il museo non ha il condizionamento ed io rassegnato incominciai la mia visita, solo, attorno a me le opere. Resti di capitelli originali che si lasciano accarezzare, tanto è il piacere alla vista e l’emozione che mi pervade trovarsi davanti a tali fatture che oggi sono impensabili realizzare a mano. Sarcofaghi, fregi e intarsi in marmo policromi di arte islamica della seconda metà del XII secolo. Interessanti sono alcune formelle della Taglia di Guglielmo e di Reinaldo. Nonostante il caldo che incominciava a farsi sentire, io non ho resistito all’approfondimento di tali geometrie; senza una macchina fotografica, incominciai a prendere appunti attraverso i disegni che seguono la lettura visiva come uno scanner, tutto viene assimilato e riportato sul foglio in piedi, con difficoltà, ma tutto con grande intensità. Geometrie affascinanti e perfettamente risolte, sia nel disegno che nel risultato estetico, in una sola parola, perfette. Più avanti, sono rimasto colpito da un crocifisso in legno di un Cristo deposto, sempre della seconda metà del XII secolo. Un braccio staccato dalla croce che porta il segno della crocifissione; l’insieme è scolpito fuori dai canoni, seguendo una siluette allungata e completamente colorata quasi in elevazione mistica. Non ho resistito a prendere nota, realizzando un disegno dal basso verso l’alto e riportando quella emozione fatta da poche linee e colore sul foglio. Cosa non dire del magnifico “Grifo” in bronzo sempre di arte Islamica. In questo caso sono rimasto impressionato dall’eleganza possente di questo animale e più in particolare dall’attacco dell’ala con il suo corpo, pensando di poterla utilizzare come fonte di ispirazione per un ipotetico mio progetto. Non poteva passare inosservato l’enorme bacile sempre in bronzo pieno di fascino e di alta immaginazione. Più avanti, i plastici dell’epoca sul progetto del pulpito di G. Pisano, dove mi sono fermato al solo disegno in pianta sul sistema di collegamento verticale e strutturale, quello del grande Pisano è stato un tocco da maestro. Al primo piano del museo, scopro Guido da Serravallino, con i suoi solidi geometrici, pannelli dal coro del presbiterio del Duomo (1510¬-1513). Per me questo è stato come trovare la pietra filosofale. Studio di figure geometriche rappresentate a intarsio ligneo nelle posizioni di massimo equilibrio, tutto rigorosamente a mano e che oggi riusciamo a ottenere solo attraverso le macchine. E poi, disegni e bozzetti in scala per il cimitero monumentale, di grande finezza sia di disegno che di arte pittorica. Sulla costruzione della vicina torre, ho trovato notizie più precise sull’origine della sua pendenza: infatti, la sua prima inclinazione risale al 1198, quando essa raggiunse il terzo livello. Successivamente fu ripresa allungando le colonne nella parti di maggiore pendenza, ciò permise di completare il progetto per opera di Nicola Pisano, che ne effettuò la prima misurazione della sua pendenza, attraverso un filo a piombo. Infine, visitando le sale di reperti archeologici, un frammento di arte egizia dello scultore Ken del 1290-1224 a.C., del regno di Ramesse II, mi ha ispirato per la sua particolare eleganza del disegno del corpo e dal vestito, per un possibile studio contemporaneo di una seduta.