Disegni,disegni e disegni...

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Antonio Saporito “e il disegno creativo a mano libera”

sabato 23 luglio 2011

"La matita come strumento indispensabile"


Pensando agli oltre 500 disegni già pubblicati sul mio blog, non posso che dire, “la matita”, come mezzo principale dei miei disegni rappresenta un felice e armonioso rapporto nonostante le nuove tecnologie. Questo strumento è stato per me importantissimo, se poi si scopre che il materiale di cui essa è fatta, rappresenta la futura tecnologia per i computer, questo per me è il massimo. Infatti, si dice non a caso che la matita, ancora una volta riesce a immaginare il nostro futuro.
Io continuo ad usarla perché mi piace è mi da tanta soddisfazione sia negli schizzi che nei disegni più elaborati, una parte di me. Un progetto, all’inizio quando è ancora un’idea, gli elementi non sono ancora del tutto chiari, la matita, data con sapienza, riesce invece a dare un’immagine finita di un progetto che non c’è. Nel caso di questi disegni dove veniva richiesta un’immagine di architettura “parametrica”, intesa come rivestimento delle facciate e quindi del blocco tridimensionale esterno, il disegno a matita con il suo chiaro scuro diventa protagonista fondamentale, riuscendo a dare il senso di fluidità tipica della scultura che oggi tutti facciamo con l’ausilio di programmi tramite il computer. Io personalmente questi movimenti, li gestisco a mano per due motivi principali, uno, perché è una dote innata, due perché ho studiato e lavorato tanto. Tutte le possibilità e i mezzi che il computer oggi offre, dovrebbero essere messe a disposizione di persone esperte per evitare il peggio. Infatti, se provassimo a fare una analisi più approfondita e attenta di tutto ciò che oggi viene progettato e aimè realizzato, scopriamo che solo una piccola parte di questi progetti possono essere considerati validi dal punto di vista formale e architettonico. Questo non significa che un progetto non possa uscire dai canoni classici di armonizzazione, anzi, il computer dovrebbe essere uno stimolo in più per creare nuove cose ma sempre rispondenti a quelle armonie prima dette che non trovano mai fine.